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Cane ucciso a Sangineto, il processo parte con un rinvio

Partito stamani il processo per il cane ucciso a Sangineto da 4 ventenni del posto. In aula presenti solo due imputati. Il giudice ha rinviato l’udienza al 18 maggio 2017 per le costituzioni di parte civile nel procedimento. Protesta pacifica degli ambientalisti (video) di fronte al tribunale di Paola.

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PAOLA – È partito questa mattina il processo per il cane ucciso a Sangineto a giugno del 2016 da quattro giovani.

Al tribunale di Paola, il giudice monocratico Alfredo Cosenza ha deciso per un rinvio dell’udienza al 18 maggio 2017. In quella seduta saranno discusse le costituzioni di parte civile nel procedimento. Sono circa 30 le richieste di costituzione.

In aula erano presenti solo due dei quattro imputati che sono Giuseppe Liparoto, 22 anni, Nicholas Fusaro, 21 anni, e Francesco e Luca Bonanata, di 21 e 20 anni. Sono difesi sagli avvocati Alessandro Gaeta e Giuseppe Gagliardi. Il PM titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Maria Rosaria Cerchiara.

I 4 giovani, tutti di Sangineto, sono accusati di uccisione di animali in concorso. “Per crudeltà – si legge nell’imputazione – e comunque senza necessità, torturavano un cane randagio, catturandolo e impiccandolo a un albero, stringendogli una fune al collo, colpendolo ripetutamente e con violenza con una spranga fino a cagionarne la morte e riprendevano la scena formando un video da loro successivamente pubblicato su Facebook”. Il fatto è avvenuto il 21 giugno 2016 e ha destato molto clamore.

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Un momento dell’udienza di questa mattina sul caso del cane ucciso a Sangineto.

Cane ucciso a Sangineto: la protesta di fronte al tribunale

Questa mattina si è inoltre svolta una protesta di fronte al tribunale di Paola in concomitanza con la prima udienza. Per strada con striscioni, bandiere e recitando slogan contro la violenza sugli animali hanno manifestato quasi un centinaio di animalisti. La protesta è stata pacifica e civile e non si sono registrate tensioni.

Vi proponiamo in merito un video realizzato da CalNews.

La vicenda ha generato molto clamore in questi mesi. È stata anche creata una pagina Facebook denominata L’urlo di Angelo seguita da circa 80mila persone. Angelo è il nome che è stato dato al randagio ucciso dai quattro giovani. “L’urlo” ha fatto sapere di avere intenzione di diventare un’associazione per costituirsi nel procedimento.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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