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Vaccinare i bambini sì o no? Il parere dell’esperto

Vaccinare i bambini si o no? Dubbi per molti genitori alle prese con i vaccini per i loro figli. Il parere dell’esperto Riccardo De Lorenzo: “Ci sono evidenze scientifiche che faticano ad essere diffuse ed accettate dai genitori. Ma è anche colpa di paradossi tutti italiani”.

PRAIA A MARE – “Le vaccinazioni, intese come intervento di prevenzione, sono seconde per importanza solo alla potabilizzazione dell’acqua. Ma non è una mia opinione. È un dato scientifico provato”.

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Il pensiero è di Riccardo De Lorenzo, pediatra del Capt di Praia a Mare e del consultorio di Diamante. Una formula forse articolata per rispondere in maniera netta a una domanda.

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Le vaccinazioni, intese come intervento di prevenzione, sono seconde per importanza solo alla potabilizzazione dell’acqua.

Vaccinare i bambini si o no?

Eh. Bella domanda. È difficile trovare una risposta netta. Ma è assolutamente impossibile provarci senza affidarsi ad un esperto. Partiamo – come suggerisce De Lorenzo – da quanto costantemente divulga la Società italiana di pediatria (Sip).

Prendiamoci allora un po’ di tempo e clicchiamo questo link . Oppure ci basti sapere che stiamo parlando di una istituzione con circa 120 anni di storia. Che conta circa 10mila soci tra pediatri universitari, ospedalieri, di famiglia e di comunità. Che fornisce consulenza alle istituzioni statali. E che è impegnata in formazione degli iscritti ed in informazione scientifica per autorità sanitarie, medici, famiglie e associazioni.

Sul tema oggetto di questo approfondimento ha elaborato un interessante decalogo. Leggerlo potrebbe essere utile a dissipare più di un dubbio.

Da queste dieci risposte fornite da un gruppo di esperti ne estrapoliamo alcune. Ci sembrano quelle che è possibile ascoltare con frequenza nelle discussioni “da strada”.

  • I vaccini possono causare l’autismo

Falso. O meglio. Sono stati fatti molti studi scientifici. Nessuno di essi è riuscito a dimostrare una relazione tra vaccino e autismo. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha preso posizione in tale direzione.

Secondo gli esperti della Sip, insomma, è un falso mito. A generarlo uno studio del 1998 che mise in relazione il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia e l’autismo. In seguito si è rivelato errato e la stessa rivista che lo aveva pubblicato lo ha smentito. L’autore è stato radiato dall’ordine professionale.

  • Ci vaccinano contro malattie ormai scomparse

La Sip qui è categorica. “Mai abbassare la guardia contro il nemico”. Partiamo dal fatto che il vaiolo, un killer da 5milioni di morti all’anno, è stato debellato nel 1980… soprattutto grazie alla vaccinazione. Le altre gravi malattie infettive possono essere debellate allo stesso modo. Ma nel mondo si verificano ancora focolai infettivi. Vaccinarsi – ricordano gli esperti – previene dalla malattia noi e gli altri. Più persone vaccinate ci sono, meno la malattia può contagiare.

Sì ma…

  • I vaccini non proteggono il 100percento dei vaccinati

Questo è vero. Ma per i pediatri della Spi è esattamente per questo motivo che bisogna puntare alla cosiddetta immunità di gregge. Ovvero, una condizione in cui contro una malattia specifica siano vaccinate almeno il 95 percento delle persone. Ovvero la stragrande maggioranza di soggetti immunizzati. In questo modo si abbassano le probabilità di ammalarsi per quel restante 5 percento.

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Vaccinare i bambini si o no? Ascoltare un parere medico è indispensabile.

I pediatri sono la prima linea. I loro studi, la trincea

Forse è esagerato parodiare il tutto come se la questione fosse un campo di battaglia. Ma è noto che è in atto una singolar tenzone tra pro e contro la vaccinazione. Questo articolo contiene tesi a favore della vaccinazione nella misura in cui le antitesi sono quelle dettate dalla scarsa informazione o da informazioni distorte. Questo, comunque, non vuol dire che non esistano medici contro le vaccinazioni. Ma l’ordine professionale prevede la radiazione per i medici che li sconsigliano.

Ecco cosa ne pensa De Lorenzo. “In un verso o nell’altro – dice – i medici, pediatri o no, devono diffondere informazione sulla vaccinazione. Io non faccio mistero di essere assolutamente a favore della pratica. Questo non vuol dire che nella gestione della materia io non veda alcune contraddizioni tutte italiane”.

È il caso, ad esempio, del vaccino esavalente che si fa in 3 dosi nel primo anno di vita. “La somministrazione – spiega De Lorenzo – di due componenti su sei è facoltativa. Ma nessuno informa di ciò i genitori. Del resto non avrebbero alternativa. Non è prevista una procedura di somministrazione disgiunta”.

La Regione Emilia Romagna, lo scorso anno, ha approvato una legge in merito. Gli asili nido, pubblici o privati, possono essere frequentati solo da bambini vaccinati per polio, difterite, tetano ed epatite B. Questo è il primo caso in Italia, ma altre regioni stanno procedendo in questa direzione.

“In questo caso – commenta il pediatra praiese – subdolamente o furbescamente si prevede il certificato di vaccinazione come condizione propedeutica per accedere alle scuole dell’infanzia. Cioè, si lascia ai genitori la possibilità di scelta se vaccinare o meno i propri figli. Ma nel caso specifico la scelta è tra farli andare a scuola o no.

Allora se l’Istituto superiore di sanità e il Ministero della Salute sono pro-vaccino, escano chiaramente allo scoperto. Rendano i vaccini obbligatori superando tutti i dubbi e le angosce dei genitori. Secondo me solo l’obbligatorietà della vaccinazione toglierebbe incertezze e remore alimentate dal web”.

La posizione di Riccardo De Lorenzo è dunque chiara. Sì ai vaccini.

“Solo conoscendo la realtà di strada o di periferia – dice ancora – si comprende l’importanza della vaccinazione. Per me si deve fare a prescindere. Nel 1991, qui a Praia a Mare c’era ancora un ospedale. Con altri colleghi mi sono battuto per far arrivare 500 dosi di vaccino contro morbillo-parotide-rosolia: uno dei primi lotti distribuiti. Il cosiddetto Mrp è divenuto largamente disponibile in Italia solo qualche mese dopo. Ma già nel 1989 io lo avevo somministrato a mia figlia”.

Per completare il quadro è bene precisare ai genitori che i vaccini, al pari di qualsiasi farmaco, possono avere effetti collaterali.

Prendiamo ad esempio il morbillo. Nei primi mesi del 2017 in Italia si è registrato un forte aumento di casi rispetto all’anno precedente. Il Ministero della Salute ritiene che ciò sia legato alla diminuzione della copertura vaccinale. Negli ultimi anni ci si sarebbe allontanati di una decina di punti percentuali da quella soglia del 95 percento di cui parlavamo prima.

“Gli effetti collaterali di un vaccino – conclude De Lorenzo – sono irrisori rispetto a quelli del morbillo. L’infezione naturale da morbillo provoca encefalite in 1 bambino su 1.000. La vaccinazione Mpr può provocare, come complicanza, una grave reazione allergica solo in 1 bambino su 1.000.000 di soggetti vaccinati.

Guardiamo anche da altra prospettiva: se questo stesso bambino avesse incrociato il virus selvaggio cosa sarebbe successo”?

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Vaccinare i bambini si o no? Il decalogo sui falsi miti della Sip

Con il pediatra Riccardo De Lorenzo abbiamo affrontato anche il tema del rapporto tra i nostri figli e i dispositivi elettronici. Leggi l’articolo.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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