Il sostituto procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro Pierpaolo Bruni è il nuovo procuratore capo della Procura della Repubblica di Paola. Prende il posto di Bruno Giordano, andato a Vibo Valentia. L’avvicendamento deciso oggi dal Csm era stato anticipato da tempo. Il PM è noto per la sua lotta alla ‘ndrangheta.
PAOLA – Pierpaolo Bruni, già sostituto procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro, è il nuovo procuratore di Paola.
La decisione, nota ormai da tempo, è stata formalizzata oggi dalla Quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura. Bruni prende il posto di Bruno Giordano, destinato a condurre la procura di Vibo Valentia.
Il nuovo procuratore ha trascorso gli ultimi sette anni a Catanzaro ed è noto per il suo impegno contro la ‘ndrangheta. Le inchieste da lui condotte, e spesso giunte a condanne nelle aule dei tribunali, si sono concentrate in particolare sulle province di Vibo Valentia e Cortone e Cosenza.
Quanto emerso dalle inchieste che hanno colpito negli ultimi anni il clan Muto di Cetraro (Plinius, Frontiera e Cinque lustri in particolare) potrebbe essere alla base della nomina di Bruni. Dai faldoni della procura paolana e della stessa Dda, infatti, emergerebbe come la ‘ndrina cetrarese non abbia mai tolto le mani dal controllo del territorio negli ultimi trent’anni e conservi un ruolo di primo piano nel contesto generale della geografia malavitosa calabrese.
Di lui, Giovanni Tizian e Nello Trocchia, su L’Espresso, hanno scritto per mettere in luce la scarsa protezione riservatagli nonostante le minacce di morte ricevute. “È sua la firma – si legge in un articolo di alcuni anni fa – su alcune inchieste che, in questi anni, hanno scompaginato le articolazioni criminali e i collegamenti con il potere politico, massonico e imprenditoriale”.
Ci si attende dunque un’azione incisiva sulle cosche, Muto in particolare, che operano sul territorio di competenza della procura paolana e che oltre Cetraro interessano Paola, Fuscaldo, Amantea e relative aree di influenza.
C’è inoltre una forte aspettativa per capire come si regolerà con le indagini contro i reati ambientali (Marlane, San Sago, Valle dell’Oliva, Smeco su tutti) che costituiscono il principale lascito del suo predecessore.