Vincenzo e Carmelo Malomo della Emid rinviati a giudizio per aver fatto “sparire” oltre 700 tonnellate di fanghi prodotti dal depuratore di località Praie di Belvedere Marittimo.
BELVEDERE MARITTIMO – Sono stati rinviati a giudizio dal Gip del tribunale di Paola Vincenzo Malomo e Carmelo Malomo in qualità di amministratori unici della società Emid Srl che ha in gestione il depuratore di Belvedere Marittimo.
Il primo come responsabile nel periodo che va da giugno 2013 a dicembre 2013, il secondo invece nel periodo compreso tra dicembre 2013 e giugno 2015. Il processo si aprirà il 12 settembre 2017. Nessuna costituzione parte civile.
Gli imprenditori sono accusati dalla Procura della Repubblica di Paola di aver fatto “sparire” i fanghi, provenienti dall’impianto di depurazione. Sono difesi dall’avvocato Vito Caldiero del foro di Paola e Luigi Malomo del foro di Castrovillari che si sono avvalsi della consulenza di un esperto in materia che illustrerà il suo lavoro nel corso del dibattimento.
In particolare a Belvedere Marittimo è stato effettuato (come in altri comuni) uno studio tecnico per i calcoli sulla quantità dei fanghi smaltiti e da smaltire. Uno studio effettuato in precedenza da tecnici della provincia e poi avallato da un docente universitario. Le accuse ai Malomo sono quelle della frode nell’esecuzione della gestione dell’impianto di depurazione comunale in quanto “omettevano la gestione ordinaria sindacale n.72/13 non provvedendo allo smaltimento dei fanghi derivanti dal ciclo operativo ed in particolare smaltivano soltanto 71,92 tonnellate a fronte della 745/780 (stima tecnica prudenziale calcolati in base agli abitanti equivalenti). Inoltre omettevano di smaltire i fanghi derivanti dal ciclo di depurazione in determinati periodi. In tal modo e per effetto dell’inadempimento venivano a mancare le opere necessarie alla depurazione e il servizio risultava del tutto inidoneo rispetto alla sua funzione con impatti negativi sotto il profilo igienico sanitario e ambientale”.
Inoltre Vincenzo e Carmelo Malomo smaltivano in assenza della prescritta autorizzazione in due anni i due terzi dei fanghi derivanti dal ciclo di depurazione dell’impianto di trattamento sito in località Praie di Belvedere.