Un nuovo filone d’indagine sta prendendo corpo sui veleni sotterrati nell’ex area industriale Marlane. Nuovo processo? Giordano: “Vediamo cosa esce fuori”.
PRAIA A MARE – Marlane 2, prende corpo un nuovo filone d’indagine. C’è un ragionevole dubbio sul filo sottile di quella sentenza che ha rimandato assolti in primo grado, a Paola, tutti i dodici imputati nel procedimento.
La fabbrica denominata dei veleni è ancora al centro dell’attenzione. La procura di Paola ha disposto nuovi sopralluoghi. Sono stati effettuati l’altro ieri dal nucleo Nbcr dei vigili del fuoco le prime nuove indagini sui terreni oggetto d’inchiesta e proseguiranno nei prossimi giorni. Il nucleo non a caso si occupa, come recita l’acronimo, di nucleare, biologico, chimico e radiologico. Il personale facente parte del nucleo viene impegnato ad operare nelle condizioni più difficili a causa della presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la pubblica incolumità.
Adesso c’è anche chi sussurra che potrebbe aprirsi un altro processo. Ma è ancora presto e come spiega il procuratore capo Bruno Giordano “vedremo cosa uscirà fuori dalle prime indagini”. Una certezza comunque c’è: sono presenti nuove parti offese che vogliono che il caso si riapra.
Si cercano quindi nuove prove tra i terreni della Marlane per uno stralcio che potrebbe portare a un ipotetico Marlane 2. Un gruppo di nuove parti offese, per lo più familiari di persone decedute a causa di patologie tumorali, avrebbe fatto specifiche richieste in procura.
Le indagini, lo ricordiamo, erano state a suo tempo incentrate sul fatto che i materiali utilizzati all’interno della fabbrica e le lavorazioni (in particolare nel reparto tintoria) sarebbero state causa di tumori e decessi per decine e decine di operai. 107 i casi che sono stati contestati.
Nel frattempo l’8 luglio si aprirà a Catanzaro, dopo la costituzioni delle parti nella prima udienza, il processo di appello.
In primo grado presso il Tribunale di Paola: Pietro Marzotto (già conte di Valdagno e presidente dell’associazione industriali di Vicenza), Silvano Storer (ex amministratore delegato del gruppo), Jean De Jaegher (consigliere dell’associazione europea delle industrie tessili e presidente della Marzotto Usa dal ’95 al ’98), Lorenzo Bosetti (ex-sindaco di Valdagno e consigliere delegato e vicepresidente della Lanerossi), Vincenzo Benincasa e Salvatore Cristallino (dipendenti Marlane), Carlo Lomonaco (responsabile tintoria e ex sindaco di Praia a Mare), Giuseppe Ferrari, Lamberto Priori, Ernesto Antonio Favrin (vicepresidente vicario della Confindustria Veneta), Attilio Rausse e Ivo Comegna, sono stati assolti dai reati loro ascritti perché il fatto non sussiste.