DI FILIPPO MATELLICANI
TORTORA – Il recente proclama del gruppo politico Progetto di sviluppo, teso a diffondere la psicosi del disastro finanziario del comune, avallato, secondo loro, dalla deliberazione della Corte dei conti sezione controllo, mi consente di anticipare alcune considerazioni che saranno oggetto del prossimo Consiglio comunale.
Occorre premettere che tale controllo della Corte dei conti viene svolto in funzione di collaborazione istituzionale e rientra in una normale attività gestionale effettuata regolarmente per ogni consuntivo, per cui non svela nessun mistero e nessun arcano.
È bene chiarire che alcuni rilievi di cui si parla sono del tutto insussistenti (come ad esempio il ricorso all’anticipazione di tesoreria ed il mancato rispetto del Patto) probabilmente si tratta di refusi di stampa indirizzati ad altri comuni, in quanto il nostro ente, fino ad oggi, non ha mai fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria ed ha sempre rispettato, negli ultimi cinque anni, il Patto di stabilità, per cui, nessuna sanzione è applicabile.
Altri rilievi riguardanti la corretta contabilizzazione di alcune poste di bilancio sono questioni squisitamente tecnico-contabili che l’ufficio finanziario, a cui va la nostra fiducia sul buon operato, ha già prontamente chiarito in varie note indirizzate alla Corte con allegata documentazione.
Altri rilievi, inoltre, sono stati ampiamente superati, come ad esempio, la trasmissione della delibera di riaccertamento straordinario dei residui decreto 118/2011 (già effettuata), la predisposizione di stanziamenti di bilancio adeguati a fronteggiare possibili esisti negativi delle cause pendenti (a tale scopo è stato già effettuato un accantonamento di bilancio per le passività potenziali di circa 60 mila euro e 482 mila euro sono stati accantonati nella fase di riaccertamento straordinario dei residui), adempiere agli obblighi di trasparenza con la pubblicazione sul sito internet delle spese di rappresentanza (anche in questo caso è stata già effettuata la pubblicazione delle spese sul sito istituzionale nella apposita sezione “Amministrazione trasparente”).
L’ipotesi, inoltre, contestata dalla Corte a vari comuni di “sovrastimare gli accertamenti di competenza”, nel nostro caso, come già chiarito alla Corte stessa, non trova riscontro, in quanto gli accertamenti tributari vengono fatti per le somme esattamente iscritte a ruolo, opportunamente verificate dall’ufficio tributi secondo quanto previsto dai principi contabili.
Altri rilievi sollevati dalla Corte, ma stranamente sottaciuti dalla minoranza, invece, richiedono adeguamenti e convergenze nel lungo periodo, con misure che, purtroppo, potrebbero rivelarsi alquanto gravose per i cittadini e i contribuenti.
Come nel caso dei residui attivi (tributi accertati e non ancora riscossi che la Corte ritiene troppo elevati) la cui drastica riduzione potrebbe richiedere una minor rateizzazione nei pagamenti delle tasse e dei tributi, quindi ulteriori aggravi a carico dei cittadini, sacrifici per i contribuenti che l’amministrazione ha sempre contenuto al minimo. Così come la capacità di riscossione, che non dipende dalle inefficienze dall’ente bensì dalla capacità economica dei contribuenti in un momento storico, come sappiamo, di forte crisi.
Occorre, dunque, portare la deliberazione della Corte nella giusta dimensione degli obiettivi finanziari convergenti e non cadere nella strumentalizzazione politica volta a far clamore e sensazionalismo politico, senza lesinare, purtroppo, com’è nel loro stile, lo squallore degli attacchi alla persona.
Ribadisco, pertanto, che il senso vero della deliberazione della Corte dei conti sezione controllo, che non vogliamo assolutamente disconoscere, nonostante qualche imprecisione in essa riportata, è quello di richiamare l’attenzione politica e gestionale sulla necessità di valutare ogni decisione e ogni azione amministrativa nell’ottica di un sano equilibrio finanziario. Equilibrio finanziario dei comuni che, in questo particolare momento storico, di incertezza normativa e finanziaria, è un equilibrio sempre più labile che va continuamente ricercato attraverso un costante monitoraggio e l’adozione di idonee misure correttive, un equilibrio che abbiamo sempre garantito e che continueremo a salvaguardare, nonostante la psicosi di qualcuno che si augura il contrario, certamente non per il bene del paese.
*vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Tortora
Il popolo ha avuto l’opportunità di far cambiare la firma alle scartoffie ma non ha avuto il coraggio e la voglia di svoltare, vuoi per la solita pigrizia vuoi per la poca propensione degli avversari a cercare di convincere i votanti..
Antonio ha ragione fin quando guarderemo il nostro misero orticello rimarremo a mangiare zafarana menz’u ponte, fare qualcosa di concreto per rilanciare l’occupazione a Tortora e dintorni?!
Tra poco andiamo per il ventesimo anno che la firma è la stessa sulle scartoffie, ma di miglioramenti neanche l’ombra. se qualcuno ne ha visti lo dica, si va avanti con il dormitorio cambiando lo stato d’uso degli immobili che portano sempre più auto sulla strada pardon sui marciapiedi invece di cercare miglioramenti che portino benefici per la comunità, con tutto il rispetto per i tortoresi noi non eguaglieremo mai Praia fino a quando ognuno guarderà al suo misero orticello che tale è invece di guardare al bene comune.
Diciamo che il comune non è in dissesto ma per quanto riguarda le opere l’amministrazione fa il compitino, la tanto criticata Praia è sempre un passo avanti, io non sono per Praticò però sommando la nuova pavimentazione del viale, i lavori della piazza del comune, lo spostamento delle barche da Capo d’Arena a sotto la Marlane l’arrivo di tappa del Giro d’Italia, credo qualcosa in più l’abbiano fatta, poi magari dietro la Lini & Lane ad agosto ci sono i cumuli di spazzatura, ma se si eliminano quelli sono a posto, noi a Tortora tranne la “zafarana” e la differenziata?
Sono due sere che a Poiarelli la strada non è illuminata..