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Santa Maria del Cedro, nonna Adelina compie 100 anni

adelina_campagna_inSANTA MARIA DEL CEDRO – Riceviamo e pubblichiamo dai famigliari della signora Adelina Campagna, prossima al traguardo dei 100 anni.

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I primi 20 Lustri di Adelina Campagna (Nuova centenaria di Santa Maria del Cedro)

Un secolo di storia brilla nei dolci occhi di Adelina Campagna, nata a Cipollina (attuale Santa Maria del Cedro), in data 24 maggio 1915, dai carissimi ed adorati genitori Rosa Servidio e Giovanbattista Campagna. Indomita signora che ha raggiunto con coraggio e determinazione una soglia di età riservata a pochi privilegiati.

In apparenza gracile ed esile, quasi come un tenero fuscello pronto a piegarsi al più leggero soffio di vento !!!!

In realtà una umile ma, nello stesso tempo, tenace e forte personcina capace ed in grado di affrontare e di vincere molte battaglie che la vita l’ha obbligata a combattere, senza mai perdere la speranza, e soprattutto la Fede, che l’hanno sempre sorretta e sostenuta nello scorrere, quasi lento, dei suoi anni.

La sua storia personale si intreccia con uno dei momenti più bui del secolo scorso. La sua data di nascita, infatti, il 24 maggio del lontano 1915, coincide con quella dell’entrata in guerra dell’Italia, durante il primo conflitto mondiale. La sua è stata una famiglia di contadini, nella quale si imparava, già da piccoli, il duro lavoro nei campi, si imparava a coltivare la terra con i pochi mezzi, a quei tempi del tutto rudimentali, di cui si era a disposizione. Adelina è però stata fortunata, come quasi tutti gli abitanti del suo paesello, perché dai genitori ha imparato, soprattutto, ad avere fiducia nella “Divina Provvidenza”. Ha imparato e sempre testimoniato, inoltre, con la piena umiltà, i valori della vera e incondizionata generosità e dell’altruismo verso il prossimo, tanto da iniziare, involontariamente, ad aderire con docilità alla storia che Dio aveva progettato e riservato per Lei. La vita pare scorrere serena per Lei, anche se immersa in numerose faccende quotidiane. Ad appena diciotto anni, circa, conosce l’uomo che la porterà all’Altare di Dio e che Ella sposerà. Dopo il suo matrimonio continuerà la sua vita irta di difficoltà e sacrifici. Sveglia all’alba, una rapida riassettata alla casa e subito via, in campagna, spesso a piedi nudi, ad aiutare nella terra il marito che il Signore aveva voluto donarLe. Dopo il matrimonio, il lavoro sembra essere reso quasi più leggero dalla gioia di ricevere il Santo dono di quattro figli.

(di nome Rosaria, la prima, attualmente residente in Friuli; la seconda di nome Mariannina, morta alla tenera età di tre anni; di nome Francesco, il terzo, tragicamente scomparso nel 1998 in un tragico e violento incidente stradale; la quarta ed ultima, di nome Antonietta, attualmente residente a Santa Maria del Cedro).

Tutto sembra procedere per il meglio, quando, all’improvviso, una prima e lancinante spada le trapassa il cuore : Mariannina, la sua secondogenita di appena tre anni, viene colpita da una grave malattia infantile, all’epoca non diagnosticata, e muore. Per non soccombere alla disperazione, Adelina si aggrappa, con straordinaria forza, alla fede nella resurrezione di Gesù Cristo, attraverso la quale sa che sua figlia è viva ed è vicina a Lei, anche se in un modo diverso da quello che Lei aveva immaginato. Mariannina, infatti, diventa l’angelo protettore della sua famiglia, colei che la rialza dalla sua prostrazione e Le permette di continuare a vivere. Ed Adelina rialza con fierezza la propria testa, ed idealmente, con la sua mano callosa teneramente stretta nella manina delicata del suo piccolo angioletto, riprende le sue abitudini quotidiane. La sua vita semplice di moglie, di madre e di infaticabile lavoratrice, prosegue nella spontaneità dei suoi piccoli e generosi gesti quotidiani. Così come il condividere, spassionato e disinteressato, dei frutti del lavoro svolto nella propria terra assieme con le persone a Lei più vicine

e con le “comari”, e nel riservare, in ogni stagione, le squisite primizie per “L’arciprete” (indimenticabile Don Francesco Gatto”), dal quale si recava, spesso, con una grossa cesta di vimini sulla testa. Nel 1984, però, Ella rimane vedova, ed anche questa volta è costretta ad affrontare il nuovo lutto sorretta dalla Fede, ma anche dal conforto della sua famiglia, dei nipoti in particolare, che nel frattempo i suoi figli Le hanno regalato. Ormai non più forte come in gioventù, ora combatte con l’età che avanza e con i suoi inevitabili acciacchi. Ed ecco, proprio nell’età del meritato riposo, quando, forse, già si pensa sia breve il cammino che la separa dalla “Vera Vita”, un’ altra lancinante spada Le trapassa il suo cuore di madre : il suo amato ed unico figlio, il serio e distinto Prof. Francesco, nel nostro paesino proverbialmente noto per la sua lentezza alla guida, muore tragicamente, insieme alla moglie ed alla sua figlia minore, in un incidente stradale, travolto da un’auto impazzita. Anche questa volta Adelina, in chiesa, davanti alle tre bare allineate, affida con docilità al Signore la sua incapacità di comprendere il perché di un avvenimento così sconvolgente e doloroso a Lei riservato. Tuttavia, da quel momento inizia per lei un cammino in discesa, comincia a rifugiarsi in un mondo tutto suo, impenetrabile, che solo il sorriso dei nipoti e dei pronipoti riesce, per qualche breve istante, a squarciare. Oggi la sua famiglia non riesce a comprendere se l”adorata” Adelina si renda conto di quello che succede intorno a Lei. Del fervore e dell’agitazione che si provano ad affrontare i semplici ma dovuti preparativi per la sua festa. Non lo sa, ma ciò non lo ritiene rilevante. Ciò che importa, a tutti è, invece, starle strettamente accanto in un’occasione così importante …… la festa dei suoi “cento anni”. Per dirLe grazie di tutto ciò che in questi lunghi anni ha fatto per loro, per l’eredità che lascerà scolpita nei loro cuori, molto più preziosa

dei beni materiali : quella dei veri ed inestimabili valori Cristiani ed umani fin qui vissuti con estrema semplicità e pura concretezza, valori, questi ed unici, capaci di rendere la vita degna di essere vissuta.

I suoi cari.

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About Pierina Ferraguto

Giornalista pubblicista dal 2013. Laureata in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza all'Università della Calabria. Dal 2006 al 2008 lavora come stagista nella redazione di Legnano de Il Giorno. In Calabria lavora con testate regionali di carta stampata e televisive.

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