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San Sago: “Impianto modello”

promo_insideTORTORA – Nel periodo 2010 – 2013 l’Ecologica 2008 Srl che gestisce l’impianto di depurazione di San Sago ha sempre rispettato il limite annuo di conferimenti imposto dalle autorizzazioni.

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È il primo punto delle conclusioni cui perviene la consulenza tecnica di parte richiesta dal privato all’ingegnere ambientale Federico Vagliasindi.

Lo studio è stato commissionato dalla ditta a seguito del sequestro del depuratore, operato dalla guardia di finanza il 4 dicembre 2013, e del conseguente procedimento penale, ed è stato consegnato a febbraio del 2014.

Le conclusioni della consulenza non lascerebbero scampo a dubbi sull’efficenza dell’impianto finito nella lente d’ingrandimento delle procure di Paola e Lagonegro. Gli inquirenti hanno ipotizzato reati ambientali compiuti nella gestione del depuratore.

Ma, secondo lo studio basato sui dati tecnici e gestionali dello stesso, nel periodo oggetto delle indagini si avrebbero le prove di una corretta conduzione dei processi depurativi.

E ciò – secondo Vagliasindi – sulla base della certificazione relativa ai reagenti utilizzati e dei fanghi prodotti e poi avviati in discarica che indicano quantità compatibili con quelle dei liquami trattati, in prevalenza percolato da discarica.

Inoltre – si legge sempre nelle conclusioni della consulenza – le “risultanze dei certificati di analisi sul refluo” in uscita “risultano tutte ampiamente conformi ai limiti di legge imposti”.

L’analisi dell’ingegnere ambientale si sofferma soprattutto sulla capacità dell’impianto di ricevere e “immagazzinare” quantità di rifiuti superiori a quelle trattabili giornalmente secondo l’Autorizzazione integrata ambientale posseduta.

Le vasche di trattamento – conclude Vagliasindi – hanno una volumetria complessiva di mille900 metri cubi che in base alla portata media di progetto comportano un tempo medio di detenzione idraulica pari a oltre 6 giorni. Risulta quindi evidente – prosegue – che l’impianto è in grado di espletare i processi previsti anche in corrispondenza di significativi aumenti della portata”.

Secondo lo studio di parte, inoltre, l’impianto di San Sago avrebbe anche “lavorato al di sotto della capacità di progetto ed autorizzata”. Il tutto nell’ambito della trasparenza avendo fornito i propri dati gestionali con regolarità agli organi di controllo. Alla Regione Calabria, che ha rilasciato nel 2009 l’autorizzazione e, dal maggio 2012, al Comune di Tortora.

Infine, la consulenza Vagliasindi ribadisce alcuni concetti sempre espressi da Ecologica 2008. In nessuno dei 4 anni oggetto delle indagini è stata superata la soglia dei reflui trattabili di 110mila metri cubi. Nello stesso periodo, l’impianto ha ricevuto numerose visite ispettive dagli organi di controllo, da forze dell’ordine, in alcuni casi anche come organi di polizia giudiziaria e nel corso delle quali il management ha sempre collaborato fornendo quanto richiesto.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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