MARATEA – “I primi effetti li abbiamo ravvisati in estate, vedendo alcuni turisti stranieri entrare nel locale reggendo in mano la nuova edizione de la Guide de Routard”.
Gianpaolo Liberatore, classe ’76, imprenditore turistico, gestisce la Taverna di Zu Ciccio nel centro storico di Maratea, racconta così a blogtortora.it le conseguenze dell’inserimento del suo locale nell’importante raccolta di guide turistiche francesi.
La “Taverna” è un ristorante tipico sito nei vicoletti della città vecchia del Cristo. Tipico per l’offerta dei prodotti e innovativo nel proporli contestualizzandoli all’interno di happening moderni: happy hour, cineforum e momenti culturali.
“La Guide du Routard – racconta Liberatore – ha la peculiarità di consigliare luoghi dove si respira responsabilità e consapevolezza del territorio e delle tradizioni. È una pubblicazione molto utilizzata da chi viaggia, proprio perché parla più al viaggiatore che al semplice turista. Da quel che so, i redattori visitano i locali in incognito e li recensiscono se ne restano colpiti, se il tuo lavoro rispetta la tipicità dei prodotti, la tradizione. Per noi, esserci, è un onore”.
Il rispetto. Da qui si muove per migliorare il turismo del territorio?
“Si – risponde Liberatore – ma tutto è vano se non si migliorano i servizi come la viabilità e se non si spinge sulla promozione generale. Da soli cantiamo a vuoto. Possiamo migliorare qualcosa relativamente alla nostra singola attività, ma bisognerebbe pensare e agire in maniera corale. Quando facciamo qualcosa, è chiaro che pensiamo ai guadagni de la Taverna, ma lo facciamo per Maratea in generale. Essere su una importante guida turistica serve a noi, ma serve anche alla città o al territorio”.
Cos’altro manca alla zona per avvicinarsi ad aree turistiche italiane attualmente in voga?
“Ad esempio – spiega l’imprenditore marateoto – non esiste una politica dei prezzi che invece servirebbe molto”.