DIAMANTE – “Rinunciamo ai nostri 18 euro per sostenere il garante della disabilità”. Francesca Amoroso e Antonio Cauteruccio, consiglieri di minoranza del comune di Diamante, hanno rinunciato al gettone di presenza per devolverlo in favore del Garante della disabilità, figura amministrativa e sociale istituita per svolgere attività di informazione, sensibilizzazione e tutela dei diritti ai disabili.
L’incarico è stato affidato a Vito Cianni. La nomina è avvenuta durante il consiglio comunale del 17 novembre, dopo la proposta dei due consiglieri del Movimento per una Diamante migliore per il ripristino della figura del garante della disabilità che era stata presentata l’8 ottobre scorso con un’interrogazione consiliare. Amoroso e Cauteruccio hanno chiesto al consiglio di deliberare in favore della costituzione di uno specifico portafoglio a sostegno delle attività del garante, da alimentare con la rinuncia al gettone di presenza da parte di tutti i consiglieri comunali, spettante per ogni seduta consiliare o di commissione.
“La nostra proposta – hanno precisato gli esponenti del Movimento – serve anche e soprattutto ad accendere i riflettori su una figura di grande importanza che, nel corso della passata legislatura, fu nominata ma poi prontamente dimenticata dagli stessi organismi politici che ne avevano approvato l’istituzione. È stato davvero avvilente – hanno concluso – constatare come l’amministrazione Sollazzo abbia preferito cavillare sulla nostra proposta anziché accettarla”.
In effetti, il Consiglio non ha ancora deliberato, ma il sindaco Sollazzo ha spiegato che nei prossimi giorni verrà resa nota la posizione degli altri consiglieri. “Sono certo – ha detto – che tutti accetteranno la proposta presentata dal Movimento e rinunceranno all’indennità per sostenere questa buona causa. Inoltre, stiamo già valutando come fare per trovare altri fondi dal bilancio comunale da destinare al garante della solidarietà”.
Volontà perfettamente in linea con quanto richiesto da Amoroso e Cauteruccio che avevano arricchito la loro iniziativa con la proposta di dedicare uno specifico capitolo di bilancio su cui far confluire tutti gli eventuali contributi di questo tipo, “anche per garantire – hanno sottolineato – la necessaria trasparenza in merito alla nostra decisione”.