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La battaglia di Vincenzo, spiragli da Cosenza

GS_inside_arSANTA MARIA DEL CEDRO – Questa volta, Vincenzo Capogrosso, il non vedente di Santa Maria del Cedro che vanta una promessa di assunzione come centralinista presso l’Annunziata di Cosenza, non ha avuto neanche bisogno di incatenarsi per ricevere udienza ed esporre le sue ragioni.

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Con la pazienza che ha contraddistinto la sua vicenda, che inizia nel 1999 (!), ieri, di buon ora, è tornato nel centro direzionale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza.

Due settimane prima, si era incatenato in un corridoio della palazzina che ospita gli uffici amministrativi dell’Ao bruzia e, dopo un colloquio con il direttore del personale, se ne era tornato a casa con una promessa: “Due settimane e sapremo dare una risposta al suo caso”.

Eh, già. Perché in Calabria, terra di non lavoro, vedersi riconosciuto il diritto di assunzione obbligatoria perché appartenete a una categoria non protetta può diventare un caso.

E dire che questa volta, dopo numerosi tentativi, Vincenzo, che è iscritto nelle liste di disponibilità all’avviamento al lavoro della Provincia di Cosenza, era stato contattato proprio dall’azienda ospedaliera per coprire un posto vacante da centralinista.

Il sogno di un passo importante verso la normalità, però, è stato disturbato dal blocco delle assunzioni deciso dalla struttura commissariale della sanità calabrese in attesa di riorganizzare l’intero settore.

Per questo motivo, proprio due settimane fa, Vincenzo aveva deciso di portare la sua protesta nel cuore nevralgico della sanità cosentina. 14 giorni per ottenere una risposta, un chiarimento su quanto avvenuto nella convinzione di essere nel giusto. E stamattina una prima, parziale schiarita. L’assunzione di Vincenzo non è assimilabile al regime di blocco.

In compagnia del suo legale, l’avvocato Giuseppe Forte del foro di Cosenza, è stato ricevuto dal direttore generale William Autieri. Quest’ultimo ha ascoltato le tesi del difensore comprendendo che la normativa che regolamenta le assunzioni di centralinisti non vedenti, una legge degli Anni ’80, pone Vincenzo in una condizione di tutela del tutto differente da quella di altri soggetti anch’essi portatori di handicap.

Tesi prese talmente per valide che Autieri ha assicurato a Vincenzo che porterà il caso all’attenzione di Luciano Pezzi, il commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Calabria. Un incontro in agenda che dovrebbe svolgersi nelle prossime ore.

Buone notizie, dunque, ma non è ancora finita. “Non è per mancanza di fiducia – ha detto Vincenzo Capogrosso – ma pronuncerò la parola vittoria solo dopo la firma del contratto. Spero che la mia vicenda – ha poi concluso – porti chiarimenti anche per gli altri casi simili al mio”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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