PAOLA – Il PM applicato alla Direzione distrettuale antimafia Eugenio Facciolla annuncia dichiarazioni di nuovi pentiti nell’ambito del processo Tela del ragno.
Nel corso del procedimento in Corte di assise a Catanzaro per l’appello ai riti abbreviati, chiede il rinvio per discutere della richiesta del rinnovo dell’istruttoria effettuata.
Si tratta di spifferate di collaboratori di giustizia che avrebbero quindi fornito nuovi elementi all’accusa per poter procedere nei confronti di coloro i quali hanno avuto nel rito abbreviato una pena considerata dallo stesso PM non proporzionata al crimine commesso.
Per Facciolla, in poche parole, c’è stato un abbaglio del giudice che non ha preso in considerazione fatti e atti rilevanti. Come lo stesso ha spiegato non sono state considerate alcune prove.
Ma chi si aggiungerà alla lunga schiera di collaboratori di giustizia che sono a conoscenza dei “segreti” dei clan del Tirreno cosentino?
Di certo tra maggio e giugno hanno parlato Pulicanò e Gioia e le loro “cantate” sono oggi agli atti. In riferimento ai fatti paolani di prezioso aiuto sono stati inoltre Giuliano e Ulisse Serpa, Gennaro Bruni e Edyta Kopaczynska, la moglie del defunto boss Michele Bruni.
Innanzitutto ieri è stato chiesto di procedere all’esame della Kopaczynska, e l’acquisizione dei tabulati intestati all’utenza mobile di Paolo Calabria.
Facciolla inoltre chiede di acquisire diverse prove. Tra cui la condanna (Tribunale di Paola del 10 gennaio 2012) di Alessio Martello e Francesco Pino Trombetta. Divenuta irrevocabile il 4 dicembre 2013. E quella di Giuseppe Curioso. Quindi i verbali del collaboratore di giustizia Angelo Colosso. E in sequenza i verbali di interrogatori della vedova Bruni nei confronti di Carlo e Daniele Lamanna, Fabrizio Rametta, Pier Mannarino, Pasquale Besaldo, Guerino Folino, Luciano Poddighe e Mario Attanasio.
Ma ci sono anche altri nuovissimi e recenti verbali. Quello del collaboratore di giustizia Mattia Pulicanò, rilevante secondo il PM per la posizione di Carlo e Daniele Lamanna e di Mario Attanasio con riferimento alla loro partecipazione all’associazione mafiosa contestata e all’omicidio di Luciano Martello il boss di Fuscaldo.
E ancora, ecco spuntare un altro collaboratore di giustizia che conosce il Tirreno cosentino: Silvio Gioia (verbalizzato qualche mese fa) e rilevante secondo l’accusa per le posizioni di Carlo e Daniele Lamanna per l’omicidio Martello e per i rapporti con Giovanni Abruzzese, Michele e Luca Bruni e Umile Miceli.
E ancora il verbale di confessione del testimone oculare dell’omicidio di Pietro Serpa, fornito in aula a Paola da Andrea Gentile. In aula si tornerà il 7 novembre.