PAOLA – “Chiedo che la Regione Calabria venga rimossa dai responsabili civili di questo processo per perdita di efficacia della citazione in giudizio a seguito del ritiro delle costituzioni parte civile di ex operai ed eredi”.
L’avvocato Gisberto Spadafora ha avanzato questa richiesta alla corte nel corso dell’udienza del processo Marlane di venerdì 3 ottobre.
La Regione Calabria era stata citata come responsabile civile dalle oltre duecento parti civili costituite da operai ammalati e parenti di quelli deceduti che hanno accettato il risarcimento di Eni e Marzotto.
La richiesta è stata avanzata dal legale della regione nel corso delle conclusioni per parte civile. La Regione Calabria, infatti, al pari del Comune di Praia a Mare è presente nel procedimento nel doppio ruolo di parte e responsabile civile.
Quanto all’ente praiese, l’avvocato ha depositato una memoria rimettendosi al tribunale. Cgil (era presente anche il responsabile territoriale Angelo Sposato) ha richiesto un risarcimento di 500mila euro. Anche Medicina democratica (avvocato Natalia Branda) ha depositato una memoria dopo aver sottolineato la letteratura scientifica circa gli effetti delle sostanze chimiche ritrovate nello stabilimento e nei terreni circostanti.
Dura anche la requisitoria dell’avvocato Senatore per lo Slai Cobas che ha sottolineato l’importanza del ruolo e delle denunce degli ex operai Luigi Pacchiano e Alberto Cunto.