Il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, paventa la possibilità di interdire il nosocomio. Tubazioni di acqua, gas e energia elettrica nel sottosuolo costituiscono un pericolo da non sottovalutare.
Una notizia drammatica emersa in tutta la sua gravità nel corso di un vertice tenutosi l’altro ieri all’Asp di Cosenza. Ma per quale motivo? La frana, è evidente, potrebbe minacciare tutto ciò che si trova nelle vicinanze nonché le strutture del nosocomio.
Gianfranco Scarpelli si arma di carta e penna e scrive pertanto alla protezione civile regionale, all’autorità di bacino, al sindaco di Paola e al PM della procura di Paola, Maria Camodeca titolare dell’indagine penale in corso.
“In relazione all’emergenza sorta al parcheggio ed alla strada di accesso dell’ospedale di Paola viene richiesto un immediato e celere intervento”.
Preliminarmente il dg spiega che: “La problematica relativa al dissesto idrogeologico del parcheggio e della strada di accesso all’ospedale di Paola è stato causato esclusivamente da improvvidi interventi da parte di terzi in spregio alle normative vigenti per come rappresentato dallo studio geologico, monitoraggio strumentale e scenario rischio della frana che interessa il versante nor est del presidio ospedaliero di Paola a firma del dottor Carlo Tansi e nelle due note dell’autorità di bacino della regione Calabria”.
A parere di Scarpelli deve essere ricercata una “immediata soluzione che determini la messa in sicurezza dell’intera area interessata dal dissesto idrogeologico e quindi di conseguenza il parcheggio dell’ospedale già coinvolto dalla frana piuttosto che attendere passivamente l’evoluzione del fenomeno. Considerato – aggiunge il dg – che un eventuale intervento localizzato alla sola area parcheggio potrebbe essere non risolutivo se non addirittura controproducente qualora non concepito su un progetto complessivo dell’intero versante”.
Quindi addicendo alla presenza delle varie utenze (acqua, gas, luce) nel sottosuolo “in caso di coinvolgimento questo potrebbe comportare la chiusura del presidio”.
Non si perda più tempo. “Si ribadisce che gli interventi devono essere effettuati in tempi estremamente rapidi prima del sopraggiungere della stagione piovosa”. Infine sul progetto: “deve essere redatto ed approvato da tutti i soggetti deputati in base alla normativa vigente”, e sul fenomeno franoso: “È tutt’ora in preoccupante evoluzione e coinvolge una zona sempre più ampia”.
Non nasconde inoltre Scarpelli che con il passare del tempo i costi lieviteranno e pertanto invita la protezione civile regionale ad attivarsi celermente.
In queste ore ne discutono l’amministrazione e l’ufficio tecnico comunale, l’Asp di Cosenza, la protezione civile, il geologo Carlo Tansi.
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