Paola, 6 anni allo stalker

 

PAOLA – L’inferno tra le mura domestiche. Arriva dopo cinque anni giustizia per una donna vittima del marito-padrone.


6 anni di carcere a P. D. A. Questo l’esito della sentenza giunta ieri pomeriggio dal collegio giudicante del tribunale di Paola presieduto da Paola Del Giudice. Per l’uomo anche il pagamento di diverse multe per i reati allo stesso ascritti e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Tra gli altri, oltre ai genitori della donna, si era costituito parte civile Andrea Politano che dovranno essere risarciti dai danni subiti, così come l’ex moglie.

Gravissime le accuse ascritte al 42enne paolano. Tra queste sequestro di persona, stalking e abusi sessuali nei confronti dell’ex moglie. Poi alle suddette accuse si è aggiunta quella dei maltrattamenti in famiglia della rapina e delle minacce ad un amico della stessa.

La storia si è consumata tra le mura domestiche nel 2009 ed è proseguita per circa un anno. Passata quasi nel silenzio. A portare a giudizio il 42enne paolano l’ex moglie che ha denunciato, dopo tante angherie e soprusi, la sua storia ai carabinieri. Nello stretto riserbo degli inquirenti sono partite le indagini che hanno portato all’incriminazione dell’uomo con a carico anche precedenti penali.

L’ex consorte difesa dagli avvocati Adolfo Cavaliere e Paolo Siciliano del foro paolano, che era parte offesa nel procedimento, lo ha accusato in particolare di averle ripetutamente usata violenza per costringerla a fare quello che voleva. L’uomo avrebbe anche ripetutamente malmenato la moglie per diversi mesi. Una storia cruda che la donna ha raccontato anche in aula nel corso dell’udienza precedente tenutasi rigorosamente a porte chiuse.

Lui disoccupato, lei con un sussidio che a volte nemmeno riusciva a far arrivare a fine mese la famiglia. Pochi soldi. Un affitto da pagare. E due figli piccoli. Poi sono arrivate anche le botte da quell’uomo che voleva imporle sue volontà. I pedinamenti, le minacce. Un vero e proprio calvario per una giovane ragazza e per i suoi due piccoli bambini.

Poi le prime ammissioni in famiglia. Con i genitori che le sono stati vicino e l’hanno sostenuta. Non a caso si sono costituiti anche parte civile. Ed è grazie al loro aiuto che è riuscita a confessare tutto e a risollevarsi dal baratro in cui era caduta.

L’uomo che è stato difeso dall’avvocato Gino Perrotta del foro di Paola è tutt’ora in carcere. Adesso dovrà scontare anche altri sei anni di detenzione.

 

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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