Magistratura in municipio, Sollazzo: “Questioni di tifo”

DIAMANTE – “Questioni di tifo”. Il sindaco del Comune di Diamante, Gaetano Sollazzo, etichetta così alcuni comportamenti mediatici seguiti all’operazione di polizia giudiziaria in municipio dello scorso 24 giugno.


Nella mattina di martedì scorso, ispettori del commissariato di Paola hanno prelevato alcuni faldoni dal palazzo di città su mandato della Procura della Repubblica di Paola.

C’è un inchiesta del PM Giovanni Calamita seguita ad alcuni esposti presentati su presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti.

La vicenda ha fatto rapidamente parlare di collusioni con la ‘ndrangheta e con il clan Muto di Cetraro in particolare.

“Sono esternazioni – ha detto il sindaco di Diamante – che non hanno fondamento e lo stesso procuratore capo, Bruno Giordano, è intervenuto in tal senso per sgombrare il campo da dubbi. Ci allineiamo – ha proseguito Sollazzo – a quanto detto dal procuratore che coordina le indagini. Insomma una normale attività investigativa, come se ne verificano spesso. Solo che quella di Diamante ha avuto un risalto tale che deve lasciar riflettere. Siamo stati e resteremo sereni – ha poi detto l’inquilino di palazzo di città – affrontando la vicenda con eleganza e con la massima fiducia tanto nell’autorità giudiziaria quanto nel lavoro della precedente amministrazione e del personale tecnico comunale”.

Al centro delle indagini ci sono i rifiuti e altri appalti pubblici. Su questo punto Sollazzo prova ad aggiungere alcuni elementi di certezza.

“Con l’appalto sui rifiuti – ha detto – tra le carte prelevate ci sono anche alcuni affidamenti relativi a servizi comunali, ma mi sento di smentire che ci siano lavori pubblici e, nella maniera più assoluta, che ci sia il porto di Diamante. Su questo e su altri ben più delicati aspetti – ha concluso Gaetano Sollazzo – i cittadini possono stare tranquilli”.

Dall’opposizione, al momento, l’unico commento si è registrato da parte del Movimento per una Diamante Migliore.

“Aspettiamo di vederci chiaro – hanno detto Cauteruccio e i suoi – e di avere notizie più chiare. Le carte bollate non ci competono e le indagini faranno il loro corso”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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