PAOLA – La frana che minaccia l’ospedale di Paola continua a muoversi mentre i lavori di mitigazione del rischio rimangono fermi.
Lo scenario prospettato dall’area è quello del pericolo costante cui fa da contraltare un desolante abbandono.
Una voragine di mezzo metro (foto) si è aperta nelle ultime ore nei pressi del muro che delimita il parcheggio del pronto soccorso e che è ormai prossimo al crollo. Delle opere di consolidamento del muro stesso, promesse in regime d’urgenza, non si ha traccia. Inoltre, per la terza volta in poco tempo, ignoti hanno manomesso la strumentazione installata dai tecnici del Cnr per monitorare la frana. Dei carotaggi effettuati oltre un mese fa per conto della protezione civile non si sa niente.
In questo contesto sconfortante, c’è da mettere in preventivo che l’occasione fornita dal periodo di bel tempo in arrivo possa andare persa. In primavera e in estate il movimento franoso dovrebbe rallentare, ma esiste la concreta possibilità che altri mesi passino invano. Con il ritorno delle piogge, in autunno e inverno, la terra riprenderà a cadere compromettendo la stabilità della struttura sanitaria e mettendo a rischio cose e persone.
A valle della collina, infatti, la possibilità di ostruzione del torrente San Domenico è uno spauracchio costante.
Un quadro pessimistico, condiviso però dal geologo del Cnr Carlo Tansi che, per conto dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, segue l’evolversi della situazione.
“Non si può perdere altro tempo – ha ripetuto –. I lavori vanno eseguiti appena le condizioni meteorologiche lo permetteranno. La collinetta non sopporterà il “peso” di un’altra stagione di piogge”.
Lo dicono i dati diffusi dal geologo del Cnr. Dall’inizio della frana, in concomitanza con due eventi di forte pioggia si sono registrati cedimenti consistenti. Il primo nell’arco temporale compreso tra l’1 e l’11 dicembre 2013 ed il secondo tra il 22 gennaio ed il 10 febbraio 2014.
“L’estensimetro rotativo – ha spiegato Tanzi – ha registrato spostamenti di circa 38 cm per il primo evento a seguito di circa 94 mm di pioggia caduta; e di circa 76 cm per il secondo a seguito di circa 205 mm di pioggia caduta”.
Come a dire: “L’allarme è lanciato. Se gli organi preposti a intervenire resteranno fermi dovranno poi confrontarsi con le loro responsabilità”.