Carni infette ad Aieta, topica dei finanzieri

AIETA – “Nessun animale infetto è stato macellato nel mattatoio di Aieta sequestrato nei giorni scorsi dalla guardia di finanza di Scalea”.


È quanto si evince dal verbale di sequestro preventivo redatto lo scorso 27 gennaio dalle fiamme gialle e diffuso dal difensore legale della proprietà del mattatoio, l’avvocato del foro di Paola, Norina Scorza.

La notizia, diffusa ieri in seguito proprio a un comunicato stampa ufficiale inviato alle redazioni giornalistiche dal comando provinciale di Cosenza della guardia di finanza ha generato un forte allarme sul territorio.

Il comunicato, infatti, parlava di reati ambientali e a “Danno della salute pubblica” poiché – come si legge nel documento della guardia di finanza – i 16 soggetti denunciati alla Procura della Repubblica di Paola per la violazione dell’articolo 444 del codice penale (commercio di sostanze alimentari nocive), “Avevano fatto macellare bovini affetti da brucellosi o leucosi e poi destinato le carni ottenute al mercato alimentare”.

Ma di questa circostanza non si riscontra alcuna traccia nel verbale di sequestro, né tanto meno vi si parla di 16 persone deferite all’autorità giudiziaria.

Anzi – aggiunge l’avvocato Scorza – vi si può leggere chiaramente che, nel giorno in cui è stato svolto l’accertamento, i finanzieri hanno consentito al mio assistito di terminare il processo di macellazione e nessun animale presente nell’attività è stato sequestrato”.

Dal verbale, dunque, risulterebbero solo reati ambientali legati alla mancanza di autorizzazioni e alle modalità di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi. Il sequestro, per il quale si attende la convalida da parte dell’autorità giudiziaria è limitato unicamente all’area in cui avviene la macellazione e a due vasche di raccolta dei reflui della lavorazione. Accessibili e regolarmente utilizzabili, invece, le stalle e le celle frigorifere.

Sui reati contestati – ha infine concluso il legale – avremo molto da dire al giudice per le indagini preliminari, ma questo è una altro discorso. Resta il fatto che per responsabilità che dovranno essere accertate sono state diffuse notizie false e che hanno procurato un garve danno di immagine al mio assistito”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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