Maladepurazione, udienza preliminare davanti al Gip di Paola

PAOLA – Si è svolta questa mattina dinanzi al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, Pierpaolo Bortone, l’udienza preliminare nei confronti dei 4 responsabili della Smeco e della Giseco, indagati per reati ambientali nell’ambito della gestione di molti depuratori comunali dell’Alto Tirreno cosentino.


L’udienza si è conclusa con un rinvio, per il prosieguo della discussione, al 24 aprile prossimo. In quella occasione, il Gip dovrebbe decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio della procura paolana per gli indagati: Domenico Albanese, Gessica Lilia Plastina, Raffaele Romeo e Rita Rosaria Mazzacuva. I primi tre dirigenti della Smeco, Mazzacuva della Giseco Srl e difesi dagli avvocati Francesco Siclari, Sabrina Mannarino, Gianfranco Parenti e Sergio Laganà. Tutti e 4 si sono professati innocenti.

In particolare, questa mattina, Bortone ha ascoltato Romeo che ha riferito di ingenti morosità dei comuni (debiti per 4milioni di euro) e ha sottolineato la vetustà degli impianti gestiti.

La vicenda sulla maladepurazione nella Riviera dei Cedri risale al 2011, quando la Procura della Repubblica di Paola aveva terminato le indagini durate tre anni e partite dalle segnalazioni di presunto inquinamento del Tirreno cosentino.

A novembre di quell’anno erano stati arrestai i primi due indagati della Smeco rei, secondo gli inquirenti, di condotte illecite nella gestione di quasi tutto il sistema depurazione del Tirreno cosentino.

Tra le accuse vi erano frode in fornitura, illecito smaltimento dei rifiuti e disastro ambientale. In particolare, gli inquirenti avevano accertato due casi in cui i fanghi reflui erano stati avviati direttamente in mare, senza essere trattati, attraverso interramenti sulle sponde di alcuni torrenti del territorio.

In una conferenza stampa il procuratore capo Giordano Bruno aveva promesso ulteriori investigazioni e affermato che ci fosse un chiaro nesso tra quanto emerso nell’operazione e l’inquinamento del mare. Bruno, inoltre, aveva sottolineato le disfunzioni in questo particolare settore derivanti dalla gestione affidata dai Comuni ai privati.

Nel prosieguo, si sono costituite ben 48 tra parti offese e parti civili, tra cui la gran parte dei comuni del territorio.

A Tortora, ad esempio, liquami e fanghi non depurati venivano riversati dal depuratore di località Falconara direttamente in mare e in piena estate. Un fatto osservato dagli investigatori nell’ultima settimana di luglio 2011.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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