TORTORA – Una storia lunga più di 20 anni. Fatta di impianti di depurazione, di rifiuti speciali, di sostanze interrate, presumibilmente sversate, torrenti e fiumi presumibilmente inquinati, specie protette minacciate. San Sago è tutto questo, come racconta la cronaca. Ma crediamo che San Sago possa essere anche qualcosa di più.
Essendo quanto meno una minaccia per l’ambiente, dovrebbe essere un banco di prova per l’attaccamento al territorio da parte dei cittadini.
Per questo motivo, è intenzione di blogtortora.it pubblicare da queste pagine ogni aggiornamento sulla vicenda, ogni elemento o documento del passato, ogni opinione utile alla maggior conoscenza della vicenda.
Invitiamo per tanto amministratori comunali, sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza e di minoranza, esponenti politici, associazioni e semplici cittadini, così come la proprietà degli impianti ad inviarci commenti, riflessioni da pubblicare su questo sito e da mettere a disposizione dell’intera collettività. Se è una lotta che su San Sago bisogna fare, servono cittadini informati, che sappiano per cosa stanno combattendo.
Il tutto partendo da una consapevolezza. Il sequestro dell’area nella frazione tortorese a due passi dal fiume Noce, è di tipo preventivo e a breve il Tribunale del Riesame si esprimerà sulla conferma dell’atto o sulla revoca. Bisognerà capire se le persone indagate resteranno solo tre, se saranno rinviate a giudizio e se un eventuale processo porterà a condanne o assoluzioni.
Bisognerà, inoltre, attendere la risposta della Regione Calabria sulla richiesta di revoca delle autorizzazioni ambientali rilasciate alla Ecologica 2008 Srl, come scaturito dal recente Consiglio comunale aperto di Tortora.
Nel frattempo che il tempo ci dica che sorte spetta ai procedimenti di cui sopra, noi ci ragioniamo sopra.