TORTORA – Venerdi 1 novembre ci sarà il congresso del circolo Pd di Tortora, con le elezioni per chi guiderà il partito per i prossimi quattro anni.
Possono tesserarsi e votare tutti fino alla chiusura del congresso.
In lizza il segretario uscente Franco Martino e Giuseppe Laino.
Mi candido alla guida di questo circolo perché credo nella politica, quella vera, fatta di valori, fatta di gente onesta che vuole lavorare ed essere soprattutto determinante nelle scelte.
Mi candido perché il mondo ci chiede di cambiare e noi non possiamo restare indifferenti a questa richiesta, altrimenti non si fa altro che morire.
Mi candido perché vivere in un territorio da una bellezza che ti toglie il fiato e in cui si potrebbe fare tanto e non lo si fa, mi logora dentro, mi soffoca, e proprio per questo sento la responsabilità di fare qualcosa per invertire la rotta, ma non per noi che abbiamo ormai un presente distrutto e statico, ma per le prossime generazioni che non hanno nessuna colpa delle scelte che noi faremo.
Ma soprattutto mi candido perché credo che questo partito pluralista non può più essere gestito da persone che si svegliano solo quando viene messo in discussione il loro posto politico, e che debbano chiedere il pedigree prima di tesserare qualcuno o farlo partecipare alla vita politica di una cittadina.
Abbiamo bisogno di parlare di più con i giovani i quali si sentono lontani da logiche partitiche, e che si sono allontanati dalla politica per colpa delle persone che finora l’hanno gestita.
Dobbiamo ridargli una bussola a questa generazione, che vive continuamente nella più assoluta incertezza del futuro.
Ci sto perché voglio un Pd più autorevole nelle scelte, che guardi avanti, ma nello stesso tempo ci faccia emozionare, appassionare, e che sappia cogliere le sfide che il futuro ci pone davanti.
Per tutto questo e per molto altro ancora mi candido, nonostante le difficoltà di un tesseramento condizionato, e spero che venerdì chi verrà a votare possa leggere il mio messaggio di speranza. Un messaggio che guarda avanti, ad un sogno, quello che hanno provato a vivere i nostri padri e che non è mai diventato realtà, quello di avere una politica determinate che non fosse gestita da pochi ma da tutti i cittadini, quel sogno di avere una Tortora che non debba essere sempre in lotta con sé stessa per votare l’amico di turno, ma che con consapevolezza e unione possa essere un territorio che guardi con gli occhi dritti verso le province e la Regione, quel sogno che faccia diventare Tortora il primo paese della Calabria e non l’ultimo, allora partiamo dai territori a lanciare questo messaggio di cambiamento, perché se torniamo indietro, allora avremo perso tutti questo treno che va verso un futuro che valga.
* Candidato alla segreteria del Pd di Tortora.