Scalea, procede il trasloco del tribunale

SCALEA – Continua il trasferimento dei fascicoli dalla sede distaccata di Scalea al tribunale di Paola.

Una ditta privata è a lavoro da ieri per il trasloco dell’ufficio soppresso, ma dove vanno i faldoni?

Il presidente Introcaso ha garantito che tutti i documenti già trasferiti a Paola non saranno archiviati fino a quando dal ministero di Giustizia non arriverà la decisione tanto attesa sulle sorti di Scalea.

A questo punto, verrebbe da dire, era forse meglio interrompere il lavoro della ditta specializzata che si occupa del trasloco e rinviare le operazioni. Ma, nonostante la sua lettera al Ministero, il presidente Introcaso forse non ha voluto correre il rischio di farsi trovare impreparato per la ripresa delle udienze del 16 settembre.

Dopo la sospensione dei termini processuali e delle attività dei tribunali che va dal primo agosto al quindici settembre, dal prossimo lunedì si torna in aula e sarà il primo giorno di lavoro con la nuova riforma. E, se non ci saranno buone notizie per Scalea, le udienze penali e civili che dovevano tenersi presso la sede distaccata si svolgeranno invece a Paola.

Abbiamo avuto modo di verificare che la struttura paolana è pronta ad ospitare la sede soppressa, uffici, cancelleria e nuove aule per le udienze. Ma i ben informati continuano ad avere dubbi soprattutto sulla sistemazione dei fascicoli correnti che non possono finire nell’archivio storico.

Potrebbe non trattarsi di una storia di campanilismo, ma questo accorpamento ha messo in risalto un po’ di rivalità tra i due presidi di giustizia. Aspetto scontato se si considera che comunque Paola è tribunale e Scalea sezione distaccata.

Ma andando indietro negli anni, e ripercorrendo la storia giudiziaria di entrambi i paesi, determinata come sempre da mosse e strategie politiche, le motivazioni di tanta competizione appaiono più chiare e comprensibili.

E a proposito di storia, quella che raccontiamo oggi sarà una delle pagine più importanti per Scalea e per il comprensorio, zona dell’Alto Tirreno cosentino sempre più impoverita e abbandonata dallo Stato.

In giornata potrebbero arrivare notizie ufficiali da Roma.