LAGONEGRO – “Le responsabilità restano ancora vaghe ma di certo c’è che all’interno della discarica sono stati commessi dei reati ambientali”.
A sostenerlo è Anna Grillo, sostituto procuratore di Lagonegro titolare dell’inchiesta che ha portato al sequestro, nella sera del 24 luglio, della discarica di località Carpineto nel comune di Lauria.
“Si tratta di un sequestro preventivo – ha ribadito il legale – e dunque, provvisorio. Serviranno ulteriori accertamenti per stabilire in maniera netta le responsabilità”.
I sigilli sono stati apposti al sito di trattamento dei rifiuti di Lauria a seguito di una vasta attività investigativa e, infine, sulla base della consulenza tecnica commissionata dalla procura lagonegrese al geologo Giovanni Auriemma.
Sono tre gli aspetti che secondo gli investigatori risultano salienti nella configurazione dei reati.
“Innanzitutto – l’elencazione fornita dalla Grillo – è stato accertato il malfunzionamento di un pozzetto di raccordo dei liquami dal quale è fuoriuscito del percolato. Poi, l’immissione nella discarica di rifiuti non autorizzati. Non si tratta – precisa il magistrato – di rifiuti speciali, ma semplicemente di rifiuti solidi urbani non trattati come previsto dalle proedure dell’impianto. In sostanza sarebbero quantità di rifiuti conferiti in discarica prima che entrassero in funzione i macchinari idonei al trattamento preventivo all’interramento”.
Il terzo e ultimo elemento al centro dell’indagine è consequenziale al mancato trattamento dei rifiuti immessi a Carpineto.
“Nel depuratore preposto allo smaltimento del percolato derivante da questi rifiuti non trattati – spiega la Grillo – l’Arpab ha riscontrato dei valori anomali. In particolare per quanto attiene all’azoto ammoniacale. La risulta di depurazione è stata dunque svernata nella fogna comunale”.
Per la discarica di Carpineto, ora, si prefigura una chiusura a tempo indeterminato. L’inattività dell’impianto non interesserà però alcuni macchinari indispensabili ad evitare ulteriori danni all’ambiente.
Infine, quanto agli avvisi di garanzia, ben cinque, emessi dalla procura lagonegrese nei confronti di altrettanti responsabili della ditta che gestisce l’impianto e dell’ufficio tecnico comunale di Lauria, il sostituto procuratore ha chiarito che “Nei prossimi giorni si delineeranno meglio i supposti profili di responsabilità per gli indagati. Le accuse potrebbero essere confermate o cadere”.