LAGONEGRO – Migrazione sanitaria? È una possibilità concreta.
Un fenomeno spesso anticipato come principale conseguenza della chiusura o riconversione di alcuni ospedali.
Una tendenza che, dall’Alto Tirreno cosentino verso la Basilicata, si starebbe intensificando dall’aprile scorso: ovvero dalla conversione dell’ospedale di Praia a Mare in Casa della salute.
In attesa che le autorità preposte possano fornire dati certi su questo fenomeno, dagli ambienti sanitari interessati filtrano indiscrezioni contrastanti.
C’è infatti chi sosterrebbe che, proprio nelle ultime settimane, siano aumentati i casi di migrazione sanitaria verso l’ospedale di Lagonegro provenienti da comuni come Tortora, Praia a Mare, Aieta, Scalea.
Altre fonti, invece, pur confermando l’aumento di ricoveri a Lagonegro in questo periodo, restano più caute nell’attribuirle a flussi provenienti dalla Calabria.
“La Basilicata – spiegano – pur non essendo soggetta a Piano di rientro, vive quasi analogamente un momento di riordino”.
Dunque, l’aumento di ricoveri potrebbe dipendere anche dalle riconversioni delle strutture lucane di Chiaromonte e Maratea. L’arrivo, però, di ‘nuovi’ pazienti extraregionali, dall’Alto Tirreno cosentino, per intenderci, non starebbe passando inosservata.
Lo confermano anche le parole di Mario Marra, direttore generale dell’Asp di Potenza.
“Un piccolo aumento di persone che si sono rivolte a Lagonegro – ha dichiarato – è innegabile. Per fortuna qualche anno fa abbiamo pensato a un ampliamento della struttura. Proprio in questi giorni – ha concluso Marra – trasferiremo i reparti nella nuova ala”.
Insomma, con queste premesse, e in attesa che i dati sulla migrazione sanitaria dalla Calabria alla Basilicata vengano confermati, il nuovo ospedale per acuti di Lagonegro, pronto ad essere realizzato, si troverebbe a operare su un terreno già ampiamente preparato per renderlo struttura di riferimento interregionale.