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Processo Marlane, ancora un rinvio

Nell’udienza del 28 ottobre arriva il quarto rinvio del processo
Seduta fiume vizi nelle notifiche: si torna in aula il 30 dicembre

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DI ANDREA POLIZZO

PAOLA – 30 dicembre, vigilia del capodanno 2012. È questa la data indicata dai giudici del tribunale di Paola per la ripresa del processo Marlane che, nell’udienza dello scorso 28 ottobre, ha subito l’ennesimo rinvio. Il quarto da quando è ripartito nell’aprile scorso.

Vizi di notifica relativi al ricevimento degli avvisi alla base della decisione del giudice Introcaso di operare un nuovo ritardo in un processo che stenta ad iniziare realmente e che tiene in apprensione i familiari degli operai ex-Marlane ammalati e morti negli anni scorsi.

Nel novembre del 2010 il Gup Carpino ha deciso per il rinvio a giudizio di 13 imputati tra i dirigenti dell’ex fabbrica tessile che dovranno rispondere a vario titolo di accuse che vanno dalle lesioni colpose all’omicidio colposo plurimo fino al disastro ambientale.

Il processo iniziato il 19 aprile è stato rinviato una prima volta al 24 giugno, una seconda agli inizi di ottobre e la terza al 28 dello stesso mese.

“Il processo – scrive lo Slai Cobas Cosenza – è stato ancora una volta bloccato dalle notifiche viziate dalla firma irregolare sugli avvisi di ricevimento che, trattandosi di atti giudiziari, sono da considerarsi del tutto illegali dal momento che spesso sigle o firme risultano diverse da quelle del destinatario. Ancora una volta – prosegue lo Sali Cobas – tutti contumaci gli imputati, ad eccezione del sindaco di Praia a Mare costantemente presente. Eccezionale la presenza di due PM, forse a sottolineare l’inconsistenza del collegio dell’offesa costituito da una cinquantina di avvocati, come forte era la presenza delle forze dell’ordine temendo forse un sovvertimento di una dozzina di ammalati e congiunti delle vittime. A far da cornice ancora una volta le ispezioni personali operate dalla vigilanza, in nome di una sicurezza invocata in senso contrario se le vittime Marlane devono difendersi dal tribunale. Come se non bastasse, a complicare ulteriormente l’intricata matassa, è giunta la tardiva chiamata in causa dell’Eni, già proprietaria della Marlane e della Lanerossi, della Valentino fashion, della Presidenza del Consiglio, del comune praiese e di altri, da parte di un solitario avvocato”.

Sul rinvio è intervenuto anche il cartello di associazioni ambientaliste e sindacali che si batte perché il processo si svolga regolarmente e venga fatta giustizia per le famiglie dei morti e degli ammalati.

“Purtroppo – scrivono in un comunicato – le persone imputate non sono comuni ma pezzi grossi, sempre contumaci a dispregio della giustizia italiana. Basti pensare a Marzotto, insignito solo poche settimane fa con un francobollo commemorativo per le sue attività industriali, e con lui dirigenti della Confindustria e del settore tessile veneto ancora operativi e collegati al mondo della finanza italiana. Il mondo politico calabrese tace. Assistiamo – proseguono – all’ennesimo proditorio rinvio. Ad un estenuante teatrino che gli avvocati difensori dei kapò della Marlane, Perugini in testa, a nome dei Ghedini, Giarda, D’Ascola, Lucibello, Germanà Tascona dello studio Pisapia, l’onorevole Pdl Paolo Sisto, tirano fuori ad ogni udienza. Spulciano fra corrispondenze, notifiche, convocazioni, trovano gli errori che anonimi cancellieri commettono e ne chiedono subito l’annullamento, che viene immediatamente accolto dal Presidente. La giustizia in Italia funziona così. Chi è forte vince, chi è debole paga. Ed eccoci al nuovo rinvio. In una data davvero incredibile. Il 30 dicembre. Il giorno prima di Capodanno. Ma noi ci saremo lo stesso. Con le nostre lenzuola bianche simbolo degli ammalati di tumore dove è scritta tutta la nostra rabbia per questo processo che non vuole celebrarsi”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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5 comments

  1. marlane marlane marlane…la marlane non si tocca questa frase è stata urlata per circa un anno..
    settembre 2004..marzotto di punto in bianco decide di chiudere la marlane..la storia dice…circa 10 milioni di finanziamento publico..tante furono le assunzioni circa 150 ragazzi entrarono a far parte del gruppo….tanti furono le polemiche su chi veniva assunto..ho lavorato circa 25 anni in tessitura.chissà forse toccherà anche a me morire di tumore.. tantissimi compagni di lavoro morti..tanti in cura..non capisco perchè non venga fatta a praia una manifestazione seria..non capisco perchè……allora diamo un segnale forte la struttura esiste va occupata con tutte le forze….vedrete che qualcuno ci darà retta…cè ancora chi entra..nel cimitero una vera vergogna rispeto per i morti zero..come tutti sono preouccupato…la tanta polvere respirata in tessitura i cattivi odori che provenivano dalla tintoria e dal finissaggio…ora forse si capisce il perchè dell’improvvisa chiusura…saremmo morti tutti di cancro…?da ex lavoratore e da ex sindacalista oggi capisco di aver commesso qualche ingenuità ma era la puara di perdere il posto di lavoro ….un atto dovuto per una giusta causa..
    rocco martino
    ex lavoratore marlane inizio lavoro 24 marzo 1979-fine lavoro settembre 2005

  2. grande fratello

    Caro signor gestore ma se il comune di Tortora non voleva nemmeno costituirsi parte civile ma se uno è ambientalista lo è sempre qui mi sà che alcuni problemi vengono gestiti in modo diverso….la preoccupazione al di là del processo e capire se effetivamente ci sono delle fonti inquinanti che possono provocare ulteriori danni alla salute degli abitanti che stanno al confine….qui tutto tace……;
    mi dispiace ma la politica a Tortora =zero.

  3. Franco Guerrera

    Rinviato al 30 dicembre il processo Marlane.
    ANCORA SI GIOCA SULLA PELLE DEI MORTI.
    Vi invito a collegarVi su:

    http://www.difendiamolacalabria.org/2011/10/30/rinviato-al-30-dicembre-il-processo-marlane/

    Video-intervista a Luigi Pacchiano……………..

    Riflessione: Il 30 dicembre. Il giorno prima di Capodanno.
    Così i familiari: “MA NOI CI SAREMO LO STESSO. CON LE NOSTRE LENZUOLA BIANCHE SIMBOLO DEGLI AMMALATI DI TUMORE DOVE E’ SCRITTA TUTTA LA NOSTRA RABBIA PER QUESTO PROCESSO CHE NON VUOLE CELEBRARSI”.
    Franco Guerrera da Tortora.

  4. Franco Guerrera

    Andrea mi trovi d’accordo sulle sottolineature che hai appena tracciato.
    Hai ragione, a parte i Comuni (la stessa Praja) che si sono costituiti parte civile, oltre alle associazioni, movimenti ed altri.
    I politici – ahimé – purtroppo dribblano questo argomento e a volte sembra addirittura assistere che si differenziano su “morti di serie a” e “morti di serie b”.
    E’ pur vero che i “processi”, tutti “i processi” si debbano svolgere nella aule giudiziarie e magari alleggerire i cosiddetti “processi mediatici” ma se non ci fosse la “stampa libera”, le “televisioni”, a cui oggi purtroppo si vuole mettere il “bavaglio”, la notizia, almeno la “notizia” rimarrebbe nel silenzio tombale.
    Dico questo e più volte lo “rimarcato” in quanto interessato dalla morte di un mio congiunto che lavorava all’interno del reparto (tintoria) dello stabilimento e tante volte ho segnalato gli eventi, al giornale: “IL FATTO QUOTIDIANO” che con un recente articolo ha fortemente rimarcato come le morti bianche dell’ ex Marlane-Marzotto siano state dimenticate.
    Chi volesse leggere integralmente l’articolo può collegarsi a:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/08/marlane-marzotto-il-processo

    Così sottolinea l’articolista de: “IL FATTO QUOTIDIANO” diretto dal Dott. Antonio Padellaro:
    “…………ancora una volta lontano dai riflettori. Alcune morti valgono meno di altre……………….”.
    Franco Guerrera da Tortora.

  5. Nessuno se la prenda a titolo personale, ma tutto questo sta accadendo nell’indifferenza di buona parte di VOI cittadini. Inoltre, nel mondo della politica locale altotirrenica, anche se in alcuni casi protagonista di alcune costituzioni parte civile, non v’è traccia di dichiarazioni e commenti, prese di posizione insomma, su un processo molto importante che, a colpi di rinvii, rischia seriamente di andare in prescrizione. Se vi sta a cuore quel che è successo nella Marlane, fate pressione sui vostri rappresentanti amministrativi, comunali, provinciali, regionali che siano e chiedete, non di prendere posizione sui contenuti del processo, ma sui modi in cui lo stesso è portato avanti. Chiediamo che il processo VENGA SVOLTO!!!. Diffondete tra i vostri amici e rappresentanti politici in questo post e dite la vostra.