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Pauroso incendio minaccia la pineta di Aieta

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AIETA – Un incendio di immani dimensioni è esploso nel Comune di Aieta intorno al tramonto. Complice il forte vento le fiamme si sono propagate rapidamente. Partite all’incirca dalle colline alle spalle dell’ospedale di Praia a Mare, sono velocemente risalite verso il centro abitato del centro montano.

aronne pasticceria marcellina santa maria cedro calabria

Le fiamme, altissime, sono visibili dai comuni di Tortora e Praia a Mare dove, complice il vento che soffia in maniera trasversale dai monti, è possibile percepire l’odore del fumo e arriva anche cenere.

La zona interessata, informano spettatori del rogo, è denominata Schiena dell’Armi. Pochi dubbi, a parere di chi scrive, sulle cause del rogo che è esploso nel primo vero e proprio giorno di vento forte e sul fare della sera, quando i mezzi aerei sono impossibilitati ad intervenire.

” Dio Santo ragazzi, mai visto niente del genere – il commento di una testimone della zona interessata – tizzoni infuocati che mi volavano addosso…è questo il pericolo vero, il vento trasporta tizzoni e materiali infuocati anche a centinaia di metri…gente che scappa con quello che può…ho seriamente paura”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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14 comments

  1. cari amici lo sapete perche’ in trentino non ci sono incendi?…….perche’ non sono calabresi!!!!!
    il vero problema e’ la mancanza di spirito civico!!
    chi sa’ qualcosa parli non e’ possibile che andiamo avanti cosi’ da sempre!!!!!!!!!!!

  2. Franco Guerrera

    GREENPEACE ITALIA la pensa così:
    Deforestazione Zero!
    Deforestazione Zero significa fermare la distruzione delle ultime grandi foreste primarie del pianeta per salvare il clima, le persone e la biodiversità.
    La deforestazione è una delle maggiori cause del rilascio di gas serra nell’atmosfera. Le foreste del pianeta preservano nel suolo un’enorme quantità di carbonio, stimabile intorno ai 500 miliardi di tonnellate, di cui gran parte si trova nelle foreste pluviali tropicali. Questa immensa quantità di carbonio supera l’intera massa dei carburanti bruciati in tutto il mondo negli ultimi cento anni…………………..
    La deforestazione dev’ essere fermata in tutti i Paesi in Via di Sviluppo ma anche nel nostro territorio. Come? Cominciamo con “NON BRUCIARE”!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Vi consiglio di consultare: http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/foreste/.
    Franco Guerrera da Tortora.

  3. Franco Guerrera

    Continuano a bruciare i boschi
    Tanti, tanti ettari di verde in fumo
    Non si ferma la furia delle fiamme, tanti, tanti ettari di bosco sono stati bruciati. Gli elicotteri e i canadair, grazie a condizioni climatiche migliori, sono tornati ad essere operativi. La caccia al/i piromane/i continua?!?
    E incominciata?!?
    Mi viene voglia di scrivere una canzone (ispirandomi al Ragazzo della via Gluck di Celentano…… perchè continuano a costruire case e non lasciano l’erba).
    Sì, perchè continuano a bruciare boschi, pinete e non lasciano le piante.. che sono i polmoni verdi. Della “nostra vita”.
    Sono donatore-iscritto a: Greenpeace e ho scritto una missiva chiedendo di potersi occupare anche della gestione sostenibile dei boschi, della tutela delle risorse forestali del nostro territorio.
    Ho avuto anche un colloquio telefonico con il Responsabile della Regione Sud (Campania-Basilicata-Puglia e Calabria) e mi hanno assicurato che, attraverso le illustrazioni (foto) e articoli e commenti pubblicate dal lodevole “blogtortorA”, si impegneranno ad effettuare ricerche e che saranno pubblicate nel rapporto mensile di Greenpeace Italia che è un’ associazione non violenta, che utilizza azioni dirette per denunciare in maniera creativa i problemi ambientali e …….non solo.
    Franco Guerrera da Tortora.

  4. 1:02 ancora fuoco zona sempre quella il fuoco scende verso il fiume e sale verso la pineta vera e propra poco vento domanimattina potrebbe spegnersi definitivamente con qualche lancio dall alto…

  5. oggi i Tortoresi, Prajesi, Aietani ecc ecc sono tutti molto tristi, tranne quelli che l’incendio lo hanno provocato. Lo stato d’animo è strano, come se fosse un’altra sconfitta per questo territorio dove il mare e le montagne vengono sbandierati come risorse ma non tutelati in alcun modo. Si parla di fare turismo tra mare e monti, bello slogan sbandierato in giro, vuoto come chi lo ha pensato. Il mare e le montagne non sono eterne ne tantomeno scontate, ci sono ma non le sappiamo curare. Questa volta sento forte la necessità di scrivere per comunicare lo sconforto nel vedere la bellezza deturpata ancora una volta; la cosa peggiore è sempre ancora una volta che a decidere la sorte di tanta bellezza sono sempre le persone sbagliate: ma in questo posto dimenticato da Dio è possibile che non si sia accorto nessuno che la maggior parte del territorio è montano??? Ma sti famosi Forestali dove sono??? Un paese con l’80% o giù di li del territorio in montagna – Tortora – che fa per tutelare i propri boschi?? o sappiamo solo vendere la legna al miglior offerente?? maledizione, state lasciando che tutto si distrugga, imperdonabile, inammissibile, schifosamente inaccettabile.

  6. Franco Guerrera

    Sono d’accordo con il signor Giancarlo: veri piromani ignoti.
    Tanti anni fa, quando si verificava un incendio, si pensava subito al pastore-ignoto che dava fuoco ad un’area cespugliata frammista a boschi per “rinnovare il pascolo” – una pratica deprecabile e vietata dalla vigente normativa che provoca ingenti danni al patrimonio boschivo, all’ambiente e al paesaggio”.
    E subito l’analisi storica degli eventi registrati in quel luogo (anche a Tortora e dintorni) dava impulso all’indagine della Forestale (Corpo Forestale dello Stato) che conduceva la denuncia per incendio boschivo doloso al solito pastore o più pastori.
    Adesso pastori nella nostra zona non ce ne sono, almeno nella zona bassa, ma ci sono comunque “piromani-vigliacchi”.
    Ora, (oggi, ieri e nelle settimane passate) gli incendi sviluppatosi a Tortora, a Praia e ad Aieta, nelle varie località di appartenenza, certamente non è stato possibile avvistare nessuno.
    Perché? Perché, appunto in assenza di costante monitoraggio, per le ragioni espresse nei miei commenti, non solo di oggi ma anche dei giorni scorsi.
    In particolare l’analisi storica dimostra un’inconsueta incidenza-distribuzione degli incendi a carico di ignoti sulle aree interessate.
    Allora ammettiamo e riconosciamo pure l’omertà ma purtroppo non esiste il controllo e la vigilanza.
    Sarebbe come dire: tutti parcheggiano in divieto di sosta perché non ci sono Vigili o Guardie addette.
    Propongo che il Sindaco del Comune di Tortora, unitamente ai Comuni di Aieta e Praia a Mare convochino un Consiglio Straordinario consorziato per discutere di ciò che sta accadendo e facciano voti alle Autorità preposte: politiche, istituzionali, giudiziarie e Corpi militari addetti per i provvedimenti di competenza.
    Franco Guerrera da Tortora.

  7. ieri sera guardando l’inciendio ,un senso di tristezza ho provato vedendo tutta la pineta bruciare ma sopratutto quanta vita e stata uccisa !! aieta-praia-tortora-lauria tutti incendi brutti !! molti di questi causati dall’uomo che o per sbaglio o per volontà hanno acceso!! spero che tutto questo finisca !!

  8. Buongiorno a tutti. Sono appena rientrato da una troupe sui lughi della devastazione, una sorta di day after. A breve propongo un resoconto fotografico. il Gestore, Andrea Polizzo

  9. La gente che fa questi gesti orrendi andrebbe incarcerata,per terrorismo,non sto scherzando,non si possono appiccare incendi consapevoli che il vento forte acuisce il fuoco,e può seriamente minacciare chi abita vicino,e se un giorno di questi ci scappa il morto!? da poiarelli ieri sera la visione che si aveva era come se ci fosse l’apocalisse,sembrava che un vulcano stesse eruttando,e poi stamattina ci siamo svegliati con la casa piena di cenere e l’aria non si poteva respirare,ma nessuno fa niente..menomale che ci sono i mezzi antincendio,almeno quelli,ribadisco chi distrugge la natura,addirittura mettendo in serio pericolo l’incolumità della gente,deve essere sbattuto in galera..

  10. Giancarlo Ricagno

    Penso che, onestamente, il problema citato da Franco nel suo commento sia importante ma, in questo caso, secondario.
    Il problema fondamentale è che questi incendi, di natura ovviamente dolosa, finiscono nel dimenticatoio a causa dell’omertà della gente, dando quindi man forte a chi, per una sua perversione o per qualche interesse personale, decide di devastare la sua terra mettendo in pericolo la vita di centinaia di persone.
    Fino a quando non ci sarà una presa di coscienza di questo problema ( e fino a quando la mentalità non cambierà) la Calabria è destinata a rimanere un grande fuoco notturno, spettacolare per chi si trova a chilometri di distanza, terrificante per chi lo vede avvicinarsi.
    Aprire gli occhi e denunciare anche i propri conoscenti è l’unica vera soluzione a questo problema!

  11. Franco Guerrera

    Gli istituti agrari, se dotati di strumenti validi, possono avere un ruolo per il monitoraggio e la prevenzione incendi dei boschi, pinete ed altro.
    Ad esempio gli studenti nel corso del periodo estivo (vacanze sic!!!) possono essere utilizzati appunto nel sistema agro-silvo-forestale , con un equo indennizzo ed evitare di andare a lavorare nei ristoranti, bar, alberghi e lidi balneari.
    A Cirella di Diamante c’è – appunto – l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura che prepara giovani agrotecnici che potranno avere questo ruolo, basta abbandonare, ripeto, la cultura di “utilizzarli” per l’Istituto alberghiero, giacché la scuola agraria è correlata a quest’ultimo di Praia a Mare. Si cambi cultura e mentalità lo sappia il Ministro Gelmini per prima e poi l’Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Calabria!!!!!!!
    Intanto un altro incendio nel territorio del Comune di Tortora è in atto, sulla zona Rosaneto.
    Ma percé, perché?!?
    Franco Guerrera da Tortora

  12. Tristezza.

  13. Franco Guerrera

    E’ veramente desolante doverlo vedere dal proprio balcone, chiamare il 115 ed essere risposti: “………..sì, grazie già lo sappiamo…………..” e poi, e poi, e poi…….doversi arrendere di fronte a ciò che sta diventando disastro………….” Sì, purtroppo: arrendersi!!!!!!!!!!!!.
    La Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, ancora una volta si presentano arretrate in fatto di prevenzione incendi, è necessario dirlo e denunciarlo.
    Si è’ privi, per davvero, di un progetto innovativo di individuazione satellitare e monitoraggio in tempo reale degli incendi boschivi, sia sul Tirreno cosentino, sia sullo Jonio, così come sugli altipiani dell’entroterra calabrese.
    Eppure, tanti, tanti soldi (davvero tantissimi) si spendono in materia di forestazione e foreste, politiche occupazionali, etc..
    Ora si dirà: “…………che la Calabria è a rischio emergenza incendi per via dei pochi mezzi a…….. la campagna di monitoraggio’, prevenzione e informazione sugli incendi …blà, blà, blà e ancora…blà, blà, blà……..
    E’ una continua vergogna, utilizziamo per il controllo i veri forestali, i disoccupati, i precari, i cassintegrati, i lsu, i lpu, utilizziamoli e così daremo senso anche alla spesa degli ammortizzatori sociali.
    Formiamo gli aspiranti volontari (evviva Dio, per fortuna, ce ne sono tanti), accogliendoli, quasi direi, in un suggestivo scenario “Campus Universitario” presso l’UNICAL di Rende per formarli bene, dapprima al monitoraggio degli incendi boschivi e poi per il continuo controllo ed interventi prebebtivi.
    Appello: Assessore regionale Trematerra e Assessori provinciali Aieta e Riccetti, FATE PRESTO!!!!!!!!!!!
    Gestore trasmetti questi appelli e commenti alle Autorità politiche preposte summenzionate.
    Franco Guerrera da Tortora.