L’iniziativa per rallentare la folle corsa del progresso moderno
Accardi e Genoveffa sono compagni di strada in Viaggiolento
DI ANDREA POLIZZO
TORTORA – Da Diamante a San Donato di Ninea, da Firmo a Belvedere peregrinando per il Parco nazionale del Pollino in compagnia di un’asina cantando storie e raccontando fatti di un tempo lontano al quale ritornare.
È Viaggiolento nel Pollino, il particolare progetto anti-modernità del cantastorie calabrese Biagio Accardi, originario di Tortora, e della sua compagna di avventura, l’asina Genoveffa.
A giorni il viaggio lento di Accardi partirà dall’Arcipelago Sagarote, località collinare di Diamante, per attraversare i caratteristici centri adagiati alle falde del Pollino, esibendosi nelle piazze che li accoglieranno. Il tutto, naturalmente, ad andatura di ‘crociera’.
“Rallentare – commenta Biagio Accardi – in questo momento storico è necessario. Basta osservare ciò che accade nel mondo: dalle miopi guerre dei potenti, per accaparrarsi quante più risorse possibili, al disastro nucleare di Fukushima, emblema attuale della corsa sfrenata al progresso. Mentre la terra – aggiunge il cantastorie – ci comunica chiaramente che ha bisogno di prendere respiro, di tornare a ritmi più umani e naturali”.
Tra gli scopi dell’iniziativa, quello di sensibilizzare le persone ai temi cari all’ideatore come il concetto di progresso che crea falso benessere “E – aggiunge Accardi in tono ironico – è anche una denuncia contro il caro benzina, visto che l’asino va a erba!”.
Viaggiolento è anche, nelle intenzioni del cantastorie calabrese, una lettura alternativa all’interpretazione della vita.
“Per fare quello che a me piace – spiega Accardi – non per forza mi devo spostare in poche ore da Palermo a Milano e non è detto che devo possedere un’auto per sentirmi realizzato. Con la mia amica Genoveffa, calpestando terra e respirando polvere – aggiunge – realizzo sogni, faccio ciò che mi piace e mi sento vivo”.
Insomma, il suo progetto punta deciso a fornire un esempio di come un ritorno al passato, a ritmi più umani, o animali, può regalare il dono di sensazioni semplici, alla portata di tutti, eppure il più delle volte ignorate.
“Cammino a piedi e percepisco di più – racconta ancora Biagio Accardi – sento l’inebriante profumo del Caprifoglio. Se non fossi stato a piedi non ne avrei goduto. Viaggiolento è anche questo”.
Infine l’invito da parte dei due compagni di strada, rivolto a chiunque ne sentisse il bisogno, ad accompagnare il viaggio, anche solo per un tratto di strada “Con sacco a pelo – conclude Accardi – tenda e tanta voglia di lasciar fare al caso e alle bellezze dei luoghi”.
Queste le tappe previste da Viaggiolento nel Pollino: Diamante, Cirella, Santa Domenica Talao, Papasidero, Mormanno, Morano Calabro, San Basile, Saracena, Firmo, Lungro, Acquaformosa, Belluri, San Donato di Ninea, Policastrello, San Sosti, Sant’Agata d’Esaro, Sangineto e Belvedere.
Oggi questa è una vera bella storia.
Un Viaggio apocalittico controccorente una nuova forma di disintossicazione, una formula piena di cultura. Protesta unica una ma con tanto merito di libertà di pensiero, una poetica singolare nell’era della Dissacrazione dei media frutto dei figli dell’integralismo sociale
dove nessuno è in grado di individuare i danni dell’era postmoderna.
Bravo Complimenti Biagio per il tuo Viaggiolento con la tua Genoveffa……………..
bella storia!!! sarebbe bello poterlo seguire per qualche giorno, per quest’anno nn ci riesco ma se lo ripropone per il prossimo ci faccio un bel pensiero.
Complimenti per la brillante quanto “riflettente” idea.