Turismo, chi se ne frega delle bandiere blu?

Anche quest’anno nessuna bandiera blu per la Riviera dei Cedri
Stop al pessimismo: crescita anche senza questi riconoscimenti


editoriale
DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Cariati e Amendolara, in provincia di Cosenza, Cirò Marina in provincia di Crotone e Roccella Jonica, Marina di Gioiosa Jonica nel Reggino.

Sono le cinque bandiere blu calabresi per il 2011. Anche quest’anno nessun vessillo del mare buono sventola su questo lembo di Tirreno.

“Le amministrazioni che non si orientano nella direzione di un turismo sostenibile nelle proprie località – ha affermato il presidente di Fee Italia, Claudio Mazza – si precludono la possibilità di sviluppare turismo di qualità in futuro”.

La Fee, Foundation for environmental education, è l’organismo che conferisce le bandiere blu alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.

Navigando tra i forum e le pagine facebook del nostro territorio che trattano questo argomento è palpabile la delusione nel constatare che nessuna località da Amantea a Tortora è stata premiata. Molti, però, anche quelli che si interrogano su quanti amministratori si sono ingegnati nel presentare domanda di ottenimento.

Credo che sia anche indispensabile domandarsi, a proposito dell’agire degli amministratori, quanti programmano politiche per dotare i comuni di quegli strumenti che servono per presentarsi di fronte alla Fee con un minimo di credibilità.

Tra le principali regole di giudizio tenute in considerazione dall’organismo mondiale, infatti, troviamo “Assoluta validità delle acque di balneazione”, “Elaborazione da parte dei Comuni di un piano per eventuale emergenza ambientale e per lo sviluppo costiero”, “Iniziative ambientali che coinvolgano turisti e residenti”, “Accessi facilitati per disabili”, solo per citarne alcune.

Ma, in fondo, sono davvero tanto importanti queste bandiere blu? Al di là dei ragionamenti su ciò che manca (vedi bandiera), è anche il caso di ragionare su quel che si ha. Mi sento di dire che le cose nel nostro territorio stanno migliorando. Conduco una trasmissione su Rete 3, La finestra sul territorio, che si occupa dei problemi di questa particolare area geografica della Calabria e non solo. Certo, molto resta da fare, ma è pur vero che negli anni si sono registrati progressi per incentivare quel che nel salottino dell’emittente è stato tratteggiato come “Processo in itinere della vocazione turistica del Tirreno cosentino”.

Questa crisi economica, ci ha reso tutti più pessimisti mettendoci in condizione di non apprezzare a pieno quel di cui disponiamo. Dovremmo tutti impegnarci nel promuovere la parte ‘sana’ dei nostri comuni, del nostro ambiente e non smettere mai di pungolare gli amministratori ad agire per sovvertire gli andazzi degenerativi. Le cose possono migliorare.

Tuttavia, non è ancora il caso di scadere nel buonismo dettato da un ingiustificato ottimismo. Pulizia del mare, delle spiagge e dell’abitato, depurazione, rifiuti, servizi al turista, cortesia sono tutte voci ancora appuntate nell’elenco delle ‘cose da migliorare’. Per il momento, per qualche anno ancora, freghiamocene di bandiere, velette e stelline: non sono loro che dicono tutta la verità a un turista che vuole scegliere la Riviera dei Cedri per trascorrere la sua vacanza.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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