Succede in località Sellata, frazione montana del Comune di Tortora
La storia di Biagio e Rosina Limongi costretti a usare acqua piovana
DI ANDREA POLIZZO
Non succede in Africa, succede in località Sellata, una frazione del Comune di Tortora. È la storia di Biagio e Rosina Limongi, due anziani tortoresi che vivono delle loro pensioni minime e che hanno sempre mandato avanti in maniera dignitosa la loro famiglia crescendo ben sei figli.
“Tre maschi, tre femmine, e quattordici nipoti” precisa la signora Rosina. “Qua moriamo di sete. Io sono un povero vecchio. Dicono che ce la portano, ma quando?”.
L’interrogativo di Biagio Limongi resta in sospeso ormai da anni. Nel frattempo, ci si arrangia con l’acqua piovana. Quella che scorre sul tetto, viene raccolta in una canalina. Da qui, attraverso un impianto autoclave costruito dal signor Biagio, arriva in un pozzo per poi scorrere in casa.
Ma pur sempre di acqua piovana si tratta, con tutte le conseguenza del caso dal punto di vista igienico-sanitario.
“Con l’acqua sporca – raccontano i coniugi Limongi – cuciniamo. E quando non c’è altra acqua la beviamo anche”.
I due anziani non sono estranei alle lotte per i loro diritti. Fino a sei anni fa, la loro modesta abitazione era sprovvista anche dell’energia elettrica. Ma per l’acqua c’è ancora da battagliare.
Una battaglia che portano avanti grazie anche all’impegno di Aldo Laino, presidente del comitato Diritti dei cittadini di Tortora.
Ad appena un chilometro da frazione Sellata, c’è San Quaranta, altra frazione montana tortorese, da dove si potrebbe allacciare una condotta idrica per l’abitazione dei Limongi.
“Proprio lì – commenta Laino – c’è uno sfiato dell’acqua di esubero di un deposito che si riversa giù per la scarpata andando persa. Si tratta di poco più di un chilometro. Non servono grandi opere. Basta un pozzo e deposito e una tubazione che scendendo porti l’acqua all’intera frazione. Siamo a pochi passi dal centro abitato e da una zona ricca di acqua, non in Siberia”.
E il Comune? Soltanto nel periodo estivo, raccontano i Limongi, arriva qualche rifornimento dall’ente ma, per il resto, sono di fatto abbandonati a sé stessi.
“La gente – spiega Laino – è fuggita da qui perché manca proprio la risorsa primaria. Se manca l’acqua, manca tutto”.
Il commento finale di Biagio Laino, lascia l’amaro in bocca. “Gli altri sono andati via, ci hanno abbandonato”.
Una vicenda che ha dell’assurdo e che merita le giuste risposte da parte delle istituzioni.
La Guardia di Finanza di Crotone ha posto sotto sequestro oltre 7 milioni di euro…
La Guardia di Finanza ha sequestrato a Corigliano-Rossano oltre 1000 capi d'abbigliamento per bambini contraffatti.…
Un cittadino di Scalea dopo l'allagamento di via Attilio Pepe: "non pago i tributi al…
Parte il progetto “Smash the Violence”, realizzato dalla Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) Calabria,…
Libere di scegliere è il memorial in ricordo di Ilaria Sollazzo, vittima di femminicidio, in…
Rinnovo delle cariche per la Pro loco di Scalea: anche per il prossimo quadriennio il…
This website uses cookies.