A fine novembre prevista una manifestazione a Roma
Gli imprenditori balneari contestano la procedura Ue
DI ANDREA POLIZZO
PRAIA A MARE – “Con il piano di indirizzo regionale, i comuni calabresi si stanno dotando dei Piani comunali di spiaggia e l’Unione europea genera un controsenso giuridico: mentre si indirizza a qualificare e sviluppare le imprese balneari, dice agli imprenditori che stanno per perdere tutto”.
L’analisi di Antonio Giannotti, presidente della sezione provinciale di Cosenza del sindacato italiano dei Balneari, riassume quanto emerso nel corso di una riunione svoltasi martedì nella sala consiliare del Comune di Praia a Mare.
Alla presenza degli imprenditori balneari dei comuni di Tortora, Praia a Mare e San Nicola Arcella, si è discusso dell’allarme suscitato nel settore dalla procedura d’infrazione avviata lo scorso febbraio dalla Commissione europea nei confronti dello Stato italiano contro le attuali modalità di rinnovo delle concessioni demaniali.
L’unione europea, infatti, ha diramato una direttiva con la quale vuole trasformare drasticamente il sistema delle concessioni balneari e che lo Stato italiano sta per recepire.
Dalla conferma automatica delle concessioni ogni 6 anni si passerebbe ad una loro assegnazione esclusivamente con gara ad evidenza pubblica.
“La comunità europea – afferma Giannotti – probabilmente non è molto informata sul fatto che gli stabilimenti balneari sono una tipicità prettamente italiana. I lidi si sviluppano da anni in base alle esigenze del mercato con forti investimenti man mano che il mercato chiede dei nuovi servizi. Tutto questo viene messo in discussione se si mette all’asta una concessione”.
Il Sib non è disposto ad accettare passivamente questa decisione e si muove su due fornti. “Uno – precisa Giannotti – è quello governativo. Tra dieci giorni incontreremo il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto e pensiamo a una manifestazione a Roma per fine novembre. Sull’altro fronte cercheremo il colloquio con la Comunità europea”.
Tra gli investimenti che le imprese balneari rischiano di vedere andare in fumo ci sono quelli relativi all’adeguamento delle strutture al nuovo Piano comunale di spiaggia.
“Gli operatori balneari – conferma Pasquale Giunti, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Praia a Mare – si troveranno a sostenere delle spese non indifferenti per adeguare i lidi agli standard minimi indicati dalla legge regionale. Il legislatore dovrà pensare di prolungare le concessioni in essere di almeno 25-30 anni per dare loro la possibilità di ammortizzare la spesa derivante dagli adeguamenti prescritti dalla legge”.
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