Forse un altro relitto a poche miglia dal litorale vibonese
L’assessore Silvio Greco: “Attenzione ai facili allarmismi”
DI FRANCESCO RUSSO
Sugli esiti degli accertamenti viene mantenuto il massimo riservo e sono stati informati la magistratura e l’assessorato regionale all’Ambiente.
Secondo Legambiente “potrebbe trattarsi della Mikigan”. L’individuazione della nave si basa sulle indicazioni fornite dalla cartina della Oceanic Disposal Management Inc. agli atti della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti”.
La Oceanic, secondo gli inquirenti, sarebbe la società creata dall’imprenditore Giorgio Comerio per l’affondamento programmato di scorie radioattive nei fondali marini.
La Mikigan sarebbe affondata il 31 ottobre 1986 nel mar Tirreno calabrese con il suo carico misterioso, sicuramente protetto da granulato di marmo (utilizzato per schermare materiali altamente radioattivi), dopo essere partita dal porto di Massa Carrara, approdo spesso citato nelle indagini sulle navi fantasma e dal quale partì anche la Rigel, poi affondata con analoghe caratteristiche nel 1987 a largo di Capo Spartivento.
Sul presunto ritrovamento è intervenuto, tra gli altri, l’assessore regionale all’Ambiente della Calabria, Silvio Greco: “Non mi risulta – ha detto – che siano a disposizione sonar in grado di rilevare la presenza di navi affondate in quella zona. Fino a quando non avremo riscontri scientifici, rischiamo solo di fare allarmismo”.
Al largo della costa calabrese ci sono almeno 150 relitti risalenti all’ultimo conflitto mondiale. “Non si può parlare di rifiuti tossici – ha aggiunto Greco – se non si hanno prima i riscontri scientifici. Quotidianamente in assessorato giungono decine di segnalazioni, ma la presenza di un relitto in mare non significa necessariamente che si tratti di una nave dei veleni”.
Dello stesso avviso il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, secondo il quale: “Un minimo di buonsenso – ha spiegato – vorrebbe che prima di lanciare nuovi allarmi su questo delicatissimo argomento, si attendessero gli esiti delle indagini giudiziarie o si facesse ricorso, quanto meno, a toni decisamente meno inquietanti”.
Intanto, sulla vicenda della nave di Cetraro, stamani una delegazione guidata dal sindaco, Giuseppe Aieta, è stata ricevuta sia dalla Presidenza del Consiglio dei ministri sia dal ministero dell’Ambiente.
Magro il bilancio degli incontri: se da un lato, il capo della segreteria tecnica di Gianni Letta, Claudio Gorelli, ha preso tempo sulla dichiarazione dello stato di emergenza, dall’altro il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, ha fatto sapere che sarà a Cetraro la prossima settimana per incontrare i sindaci del Tirreno cosentino.
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