Rifiuti, si pensa alle isole ecologiche

Verso l’abbandono della soluzione “San Sago”, orsa si pensa alle “isole”

Se ne discute oggi alla Comunità montana. Presente l’assessore Aiello

 

DI ANDREA POLIZZO

 

TORTORA – Abbandonare l’idea di conferire nell’impianto di San Sago di Tortora l’umido raccolto nei comuni dell’alto Tirreno cosentino per puntare sulle isole ecologiche.

 

È questo l’indirizzo suggerito dalla Comunità montana Alto Tirreno-Appennino Paolano sul problema dell’emergenza rifiuti innescato dalla saturazione della discarica di Scalea.

Se ne discuterà oggi pomeriggio alle 17 e 30 nel corso di un incontro presso la sede di Verbicaro dell’ente montano. A darne l’annuncio, il presidente Riccardo Benvenuto.

 

“È un incontro – ha detto – ristretto ai soli paesi facenti parte della Comunità montana e al quale è stato invitato anche Ferdinando Aiello, assessore provinciale all’Ambiente e all’Organizzazione dello smaltimento dei rifiuti”.

 

La proposta di servirsi dell’impianto di San Sago limitatamente per l’umido era stata avanzata in un precedente incontro dal sindaco di Tortora Giuseppe Silvestri.

 

“Credo che questa strada – ha detto Benvenuto – sia difficilmente praticabile. Nell’impianto di compostaggio tortorese, infatti, è possibile portare solo la frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Per tutti gli altri generi di rifiuti l’emergenza resterebbe in piedi. Per questo – ha concluso – discuteremo delle isole ecologiche”.

 

Un’isola ecologica, o ecopiazzola, è un’area recintata e sorvegliata, attrezzata per la raccolta differenziata dei rifiuti. I cittadini possono portare anche rifiuti non smaltibili tramite il normale sistema di raccolta, tipo i rifiuti ingombranti o pericolosi. L’utilità principale è quindi, quella di evitare lo smaltimento in discarica, per recuperare risorse e tutelare l’ambiente.