Un gruppo di iscritti ha sostenuto Costanza Marino alle provinciali
Secondo una nota di Carnevale, il provvedimento non è legittimo
DI GESTIONE
PRAIA A MARE – Non sostengono il candidato del partito nel collegio e si vedono recapitare una missiva di espulsione dal Partito democratico.
È quanto è successo ad alcuni iscritti al Pd praiese. Si tratta di Roberto Cetraro, Giuseppe Conte, Franco Corbelli, Pietro Di Fazio, Mario Ieno, Rosa Marino, Francesco Marsiglia e Teodoro Orlando rei di aver sostenuto alla tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio della Provincia di Cosenza Costanza Marino, candidata con i Socialisti per la Calabria.
L’espulsione è avvenuta mediante lettere che contenevano il verbale numero 3 della riunione del direttivo del 13 luglio.
“L’espulsione – si legge in una nota degli interessati dal provvedimento – oltre ad essere infondata, è illegittima per la procedura adottata. Lo ribadisce anche la nota del responsabile provinciale dei Circoli e dei regolamenti Gerardo Carnevale”.
La stessa nota è stata inviata al segretario provinciale Franco Bruno, al presidente del Comitato di garanzia, Raffaele Pirillo e alla segretaria del Circolo di Praia, che sarà convocata presso la segreteria provinciale per chiarimenti.
“Ma che Partito è questo – prosegue la nota – che espelle illegittimamente iscritti per vendetta politica peraltro sostenitori, della mozione Bersani? Non è certamente quello che vogliamo noi e chi ha creduto e crede che la crescita del Partito Democratico a Praia a Mare debba rappresentare la necessità di dar vita ad una forza politica seria, capace di aprirsi a tutti, affrontare i problemi della nostra comunità nel rispetto dei valori etici e morali”.
La nota stampa si conclude con le richieste del gruppo degli espulsi. “A partire dalle prossime primarie – commentano – chiediamo all’organismo di garanzia provinciale del partito di annullare il provvedimento, commissariare il Circolo, verificare le iscrizioni, e impedire che soggetti come coloro che hanno partorito tale idea antidemocratica possano in futuro reiterare comportamenti simili”.
Questi signori farebbero bene a lasciare il partito. Non si può essere iscritti ad un partito o addirittura avere incarichi e poi sostenere candidati di altre fazioni, ci vuole certamente un po di coerenza ed etica. La fine del partito democratico è avvenuta proprio perchè non si è in grado di riconoscere una leadership comune. Se davvero si vuole che questo partito cresca e non sparisca (cosa su cui ho molti dubbi) si deve cominciare a pensare per il bene comune e non solo in modo individuale.