Praia. Il giudice non ha ritenuto di confermare la misura restrittiva
Il processo si terrà a maggio. Smentito il ritrovamento di munizioni
DI MATTEO CAVA
PRAIA A MARE – Il giudice del tribunale di Paola, Fabio Mostarda, non ha convalidato
l’arresto dei due tifosi praiesi, fermati lunedì scorso, rimettendoli in libertà.
Alfredo Dieni 23 anni e Simone Argirò 22 anni, entrambi di Praia a Mare, il carcere di Paola, fra l’altro, non l’hanno mai visto.
Sin dal giorno del fermo da parte dei carabinieri della compagnia di Scalea e dei colleghi della stazione di Praia a Mare sono rimasti nella cella di sicurezza della caserma in attesa
dell’udienza di convalida che si è tenuta nel primo pomeriggio di ieri.
Come è noto, i due giovani erano stati arrestati in seguito alle indagini sui tifosi relative all’incontro di calcio nel campionato di Eccellenza fra il Praia a Mare e il Sambiase. Oltre ai due arresti i carabinieri avevano denunciato due supporter a piede libero e per tre avevano
proposto il decreto che impedisce l’ingresso alle manifestazioni sportive.
Nella giornata di ieri si è tenuta la convalida del fermo dei due giovani praiesi che erano stati arrestati in flagranza differita. Una norma che dà la possibilità agli inquirenti di visionare il materiale raccolto e di effettuare gli arresti entro le successive quarantotto ore.
Alla identificazione dei due tifosi i carabinieri erano arrivati tramite la visione di materiale cine-fotografico, prodotto nel corso della partita, e avevano proceduto tenendo conto della legge contro la violenza negli stadi con le ulteriori modifiche del Decreto Amato.
Il pubblico ministero, Molinari, nel corso dell’udienza di ieri ha chiesto la convalida in base a due dei tre capi d’imputazione. Il giudice, invece, accogliendo in pieno l’istanza dell’avvocato di fiducia, Norina Scorza, ha deciso per la remissione in libertà dei due indagati che dovranno tornare a processo nel prossimo mese di maggio.
C’è da aggiungere, inoltre, che in merito alla denuncia a piede libero a carico di altri due
indagati: N.T. e F.S., entrambi di Praia a Mare, risulta non veritiera la notizia del ritrovamento di mazze e munizioni. La perquisizione a carico dei due giovani, per come richiesto dalla Procura della Repubblica di Paola, ha avuto esito negativo.
Secondo l’accusa, sia Dieni che Argirò, durante l’incontro di calcio avrebbero lanciato e utilizzato fumogeni ed avrebbero utilizzato bastoni in modo da creare evidente pericolo alle persone presenti allo stadio. Nelle riprese degli investigatori uno dei due indagati appare
con un bastone appuntito bianco in mano e mentre lancia un bengala che finisce sulle gradinate. Anche l’altro indagato ha utilizzato, secondo l’accusa, un fumogeno.
C’è poi l’accusa relativa alle minacce e all’ingiuria nei confronti di L.V. addetto ai controlli nello stadio. Quest’ultimo ha anche ricevuto una testata al viso e i medici che lo hanno
visitato lo hanno giudicato guaribile in due giorni.
Ma sulla eventuale responsabilità degli indagati si esprimeranno successivamente i giudici in fase processuale.
Per uno solo degli indagati, inoltre, c’è anche l’accusa di ingiurie e minacce nei confronti di cinque militari della stazione di Praia a Mare. In occasione dello stesso incontro di calcio, i
carabinieri hanno avviato le procedure per l’applicazione della misura preventiva Daspo per altri tre giovani dello stesso centro tirrenico.
I militari riferiscono di numerosi interventi, nel corso della partita, “Senza l’uso di mezzi coercitivi per sedare, calmare e varie volte far allontanare gruppi di tifosi che si sono resi responsabili del lancio di oggetti con relative istigazioni alla violenza fra tifoserie contrapposte da e verso spalti del settore ospiti locali.
Prima del termine della gara, c’è stato anche un lancio di pietre, da parte di ignoti che si sono nascosti”.