Caso Segnan: interviene Daniele Liparoto

Membro della Commissione sanitaria invalidi civili
Liparoto: “Le spetta piena e permanente indennità” 

di ANDREA POLIZZO

 

 

PRAIA A MARE – Giungono ulteriori sviluppi nella vicenda di Filomena Segnan, la bambina praiese al centro di una vicenda segnata da disfunzioni del servizio sanitario.

 

Filomena, com’è noto, affetta dalla nascita da deficit cognitivo, si è vista sospendere il sussidio di accompagnamento in base alla rivedibilità triennale del medesimo ed in barba al decreto ministeriale del 2007 che annulla la rivedibilità per determinate patologie tra cui quella di Filomena.

 

Una schiarita sul caso Segnan la fornisce l’intervento di Daniele Liparoto membro della Commissione sanitaria invalidi civili.

Il medico ha chiarito che la piccola Filomena non si dovrà più sottoporre a visite mediche di controllo. Queste ultime rappresentano per lei e la sua famiglia un vero e proprio calvario.

 

“La valutazione  medica è finita – rassicura Liparoto –. La patologia a carico della ragazza è  ben documentata e gli  unici intoppi sono di natura puramente burocratica”. Dunque quanto segnalato dagli organi di stampa viene confermato dal membro della Commissione invalidi: Filomena è uno dei casi non rivedibili previsti dal provvedimento ministeriale. A lei spetta una piena e permanente indennità.

Liparoto rammenta come presso la Commissione periferica di Diamante la valutazione medica del caso di Filomena sia ormai completa e non nega che la pratica è ora ferma all’Inps di Cosenza. Il sanitario si spinge anche a formulare una previsione sui tempi. Entro la fine di novembre, al più tardi entro Natale, la pratica medica di accertamento sarà chiusa.

 

La famiglia Segnan, nel frattempo, pur accogliendo con favore l’interessamento del dottor Liparoto rimane ragionevolmente scettica sui tempi di ripristino del sussidio.

 

La vicenda sembra comunque avviarsi verso un lieto fine e continua a rivestire l’importanza del caso guida rappresentativo del disagio di molte altre famiglie a cui da più parti, istituzioni comprese, viene chiesto di venire allo scoperto.