Rivedibilità dell’accompagnamento: la legge esenta Filomena
di Andrea Polizzo
PRAIA A MARE ” Tempo fa, da queste pagine, raccontammo la vicenda della signora Rosaria Mandato e di sua figlia quindicenne, Filomena, affetta dalla nascita da deficit cognitivo di grado grave con disturbi del comportamento.
Una storia segnata, in maniera negativa, dal volto inumano del mondo della sanità pubblica. Ovvero dal suo meccanismo burocratico. Una storia che oggi registra alcuni sviluppi. Ogni tre anni, ci raccontಠRosaria qualche tempo fa, il regime assistenziale prevede la rivedibilità dell’indennità di accompagnamento per la sua piccola. Poche ma indispensabili centinaia di euro mensili che scompaiono anche per un anno in attesa del rinnovo.
Una pratica, quella della rivedibilità , che in questo caso specifico sfugge alla logica. “Come se la bambina potesse guarire†confidಠcon candore allora Rosaria aggiungendo un “magari.
E non aveva tutti i torti. Infatti il Decreto Ministeriale del 2 agosto 2007, dando seguito a quanto stabilito dalla legge n. 80 del 2006, fornisce un elencazione di patologie per le quali la rivedibilità non è pi๠contemplata. Tra queste, al punto 10, si trovano “patologie mentali dell’età evolutiva e adulta con gravi deficit neuropsichici e della vita di relazione. Proprio il caso della figlia di Rosaria. Se è vero che l’ignorantia legis non prevede scusanti, è pur vero che ci si trova di fronte ad un sistema sanitario che ignora o finge di ignorare. Che non avverte l’utente di non doversi pi๠sobbarcare faticose trasferte per avere dei pareri sempre uguali dalle commissioni invalidi. Di non dover pi๠attendere 12 mesi senza il sussidio.
“Il mio caso “ aveva dichiarato la signora Rosaria ” non è isolato, è il caso di tante famiglie, di tanti malati. Oggi questa denuncia viene ribadita unitamente alla richiesta di aiuto partita da un caso che inizia a catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica. Una richiesta che parte anche dal signor Renato Segan, padre della piccola Filomena. “Chiedo aiuto alle istituzioni. Ma non semplicemente ” spiega Renato “ che venga ripristinato al pi๠presto il sussidio per Filomena. Chiedo anche un lavoro per sostentare la nostra famiglia. Mi arrangio a fare di tutto. In estate ho lavorato per una cooperativa, mi basterebbe anche solo il reintegro.
 Un caso ancora non chiuso, che necessita di ulteriori approfondimenti. Che colpisce per la sua insensata ingiustizia e per essere, potenzialmente, il caso di molte altre persone. Vittime del caso amaro della vita e dell’inefficienza del sistema sanitario.