Vas, Amici parco marino della Riviera dei cedri e Verdi alto Tirreno
In una lettera analisi della vicenda e serie di proposte ecologiste
di Andrea Polizzo
TORTORA ” Sul depuratore di Tortora intervengono le sigle ambientaliste dell’Alto Tirreno. Le associazioni Verde ambiente e società , Amici del parco marino della Riviera dei cedri e Verdi alto Tirreno affidano il loro pensiero ad una lettera. La missiva contiene un appello all’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco recentemente intervenuto sul problema.
Inizialmente viene ricordato dagli ambientalisti l’opposizione all’impianto già in fase di progetto e la proposta, rinverdita proprio da Greco, di potenziare il depuratore praiese sito sul confine tra i due comuni avviandone una gestione consortile. L’idea all’epoca ebbe diversi oppositori.
“Oggi leggiamo sui giornali l’impegno di fondi provinciali per potenziare l’impianto di Tortora. È folle continuare a buttare soldi in un sistema obsoleto e oltremodo inquinante. Oggi che le problematiche che avevamo previsto si sono verificate assistiamo con soddisfazione alle proposte di unificazione degli impianti, di gestioni consortili, di riuso delle acque. Se ci avessero sentito ci saremmo evitati tutto questo.
Dopo l’analisi giunge il contributo alla discussione. Secondo le sigle ambientaliste il problema pi๠urgente non è la puzza ma l’inquinamento del mare. “Il nostro mare ” scrivono gli ambientalisti ” non è per niente pulito e l’inquinamento è essenzialmente organico. Lo diciamo da sempre che bisogna eliminare in maniera definitiva tutte le fonti di inquinamento che esistono sul territorio. Depuratori sottodimensionati e condotte sottomarine troppo vicine alla costa, il cui apporto di nutrienti a mare col surriscaldamento delle acque espone al rischio mucillagine. Impianti di riciclaggio ai bordi del fiume Noce, spurghisti senza scrupoli che versano nottetempo i liquami in maniera illegale, fiumi ricettori di tutti gli scarichi fognari dei paesi interni, fiumarelle maleodoranti ed inquinate da attacchi fognari abusivi.
Per gli attivisti verdi la salvaguardia del mare coincide con quella del futuro. C’è bisogno di una maggiore attenzione verso le emergenze. Istituzioni in testa. Dallo smaltimento illegale dei rifiuti, normali e speciali come quelli ospedalieri, all’affondamento di navi con rifiuti tossici, agli impianti sospetti, ai mancati controlli sui corsi d’acqua. La mancanza di vigilanza del territorio, nella sua costanza, assume in contorni della sospetta disattenzione.
L’accento viene posto sull’economia del territorio quasi interamente basata sul turismo e sulla recente istituzione del parco marino della Riviera dei Cedri che obbliga scelte compatibili. “Ma sono scelte ” spiega la missiva ” che non possono essere delegate solo alle amministrazioni. Debbono vedere la partecipazione e il controllo dei cittadini. A fare le scelte non sia il solito amministratore incompetente e poco avveduto ma siano anche i cittadini a partecipare. Si deve arrivare al disinquinamento complessivo delle aree ed al controllo e chiusura di tutte le fonti di inquinamento che sono presenti sul nostro territorio, ma anche alle forme di tutela della biodiversità presente. E’questa la richiesta che facciamo all’assessore regionale all’Ambiente. Chiediamo anche la tutela delle aree ad alta concentrazione di biodiversità poste nelle aree limitrofe al depuratore di Praia. Il sistema dunale con la vegetazione tipica delle sabbie e, sul fiume Noce, l’oasi faunistica della foce. Presidi naturali per il controllo di ogni forma di inquinamento e monitoraggio della flora e della fauna esistente.