San Sago: di nuovo nel mirino l’impianto privato di smaltimento rifiuti liquidi speciali. Dopo i fatti di Econox una nuova operazione per accertare reati ambientali ai danni del fiume Noce e del territorio circostante.
TORTORA – Due vasche di raccolta rifiuti liquidi sono state sequestrate dai carabinieri nell’impianto privato di località San Sago a Tortora. Il responsabile dell’azienda è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
Nel mirino degli investigatori la Ecologica 2008, proprietaria dell’impianto già in passato balzato agli onori della cronaca per ipotesi di reati ambientali. I depuratori si trovano a breve distanza dal fume Noce.
Sarebbe stato accertato un traffico anomalo di mezzi pesanti diretti a San Sago. Il loro carico di rifiuti era destinato alle parti dell’impianto ora sequestrate. Si tratta di due vasche dalla capienza complessiva di 473 metri cubi. Al loro interno erano presenti rifiuti speciali, classificati come pericolosi.
Secondo le tesi della polizia giudiziaria stazionavano lì dal 2005. Un periodo di stoccaggio non consentito dalla legge. Va precisato che l’impianto di San Sago è autorizzato a smaltire rifiuti speciali.
Il precedente a San Sago: operazione Econox
Ad aprile del 2002 l’impianto aveva già subito un sequestro nell’ambito di un’operazione ad ampio spettro e in più regioni della procura di Paola: Econox.
All’epoca dei fatti l’impianto era gestito da un’altra società. Furono apposti i sigilli a mezzi, attrezzature e vasche di decantazione. Indagate 13 persone. Gli inquirenti ipotizzarono l’arrivo in riva al fiume Noce di rifiuti in grande quantità provenienti da Calabria, Campania e Lazio.
L’ operazione Econox era stata avviata dopo l’accertamento da parte dei carabinieri dell’illecito smaltimento di un carico di reflui industriali in un terreno non molto distante dall’impianto.
Il sequestro di ieri ha visto l’impiego dei carabinieri della compagnia di Scalea, del Nucleo operativo ecologico, dei carabinieri di Catanzaro e con il supporto del Corpo forestale di Tortora e Paola.